ospedaleTorna anche quest’anno l’iniziativa “Diabetologia aperta”. Realizzata in  sinergia di azione e di intenti tra la Struttura di Diabetologia dell’Asl At e i volontari di Sos Diabete, la giornata si terrà venerdì 13 novembre e, come avvenuto anche negli anni scorsi, è possibile effettuare controlli gratuiti nella struttura dell’ospedale Cardinal Massaia dalle 7.30 alle 13. “La nostra intenzione – spiega il direttore della struttura di Diabetologia dr. Luigi Gentile – è quello di “abbracciare” il paziente dalla prevenzione all’emergere della patologia fornendo strumenti per la gestione della stessa nella sua quotidianità”. Per fare questo è importante mettere in atto un cambio culturale negli stili di vita iniziando da una corretta alimentazione ed una regolare giornaliera attività motoria, così come ricorda ancora Gentile: “sottoporsi a periodico controllo della glicemia. Nei soggetti a “rischio” e dopo i 40 anni è opportuno controllarla almeno una volta all’anno”. Già, perché il diabete non ha una sintomatologia e, sovente, quando lo si scopre, si è già in fase avanzata. Allora bisogna correre ai ripari ma: “anche qui – prosegue Gentile – la nostra struttura è in grado di fornire strumenti di controllo e gestione della propria patologia”. Un cambio culturale che, quest’anno vuole essere più “marcato” attraverso un’iniziativa che si svolgerà domenica 15 novembre grazie alla squisita collaborazione con la Biblioteca Astense Giorgio Faletti e Comune di Asti quando, alle ore 17, sarà presentato il libro “Dolce di mio. Come convivere con il diabete” scritto dalla senatrice Emanuela Baio. “Il libro – sottolinea Gentile – è l’esperienza della senatrice Baio nella sua gestione quotidiana del diabete. Insegna che il seguire alcune norme fondamentali aiuta nella convivenza con la patologia senza rinunciare alle sfide della vita”. Alla giornata partecipano attivamente l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Asti, dell’Ordine dei Farmacisti, dell’Associazione Titolari di Farmacia – Federfarma di Asti e del Collegio Ipasvi di Asti. “Combattere il diabete con corretti stili di vita  – commenta il Direttore generale dell’Asl At dott.ssa Ida Grossi – è quanto mai importante per evitare che la patologia, subdola nella sua insorgenza, diventi cronica. La prevenzione, dunque, aiuta a tenere lontana le malattie e, come in questo caso, la patologia che colpisce il numero più alto di persone in Italia consentendo al sistema sanitario di offrire cure più efficaci tenendo sotto controllo la spesa”. I numeri del diabete Ad Asti la struttura di Diabetologia dell’Asl AT segue complessivamente oltre 13 mila pazienti. In Italia – diabete di tipo 2 Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto alle modifiche quantitative e qualitative nell’alimentazione (si mangia di più e peggio); al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi) queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete. Si calcola che in Italia oggi 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione; 1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l’1,6% della popolazione e 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia. Nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni. In Italia – diabete di tipo 1 Il diabete di tipo 1 può essere considerato la più frequente della patologie rare. Ogni anno si rilevano 84 casi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi). Alcune regioni italiane, in primo luogo la Sardegna hanno tassi di incidenza superiori alla media europea. Si stima che in Italia circa 250 mila persona abbiano il diabete di tipo 1. Il numero di persone con diabete di tipo 1 cresce soprattutto perchè ormai è possibile garantire a chi segue le cure una attesa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale. Cresce però anche l’incidenza cioè il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1.