Ha del grottesco l’avventura vissuta da un gruppo di turisti disabili provenienti dalla Svizzera. Ieri, giovedì18 aprile, una comitiva di una dozzina di persone in sedia a rotelle, con al seguito altrettanti accompagnatori e due infermieri, sono stati accolti nell’Arazzeria Scassa, per una visita guidata al museo. Una visita concordata con lo stesso arazziere Ugo Scassa che però si è trovato a fronteggiare uno spiacevole avvenimento. Alcuni turisti infatti sono rimasti bloccati all’interno dell’ascensore della struttura di via Antica Certosa, installato qualche tempo fa dalla Provincia, rendendo necessario l’intervento di un tecnico della ditta Ma-Ri. Fino a qui nulla di strano, ma i problemi sono nati quando Scassa ha scoperto che la Provincia non solo non aveva più eseguito manutenzioni all’ascensore, ma che non aveva informato nessun responsabile del museo. Solamente la disponibilità del tecnico ha evitato il peggio. Il dipendente Ma-Ri, nonostante non fosse obbligato a farlo, ha liberato i turisti intrappolati riportandoli al piano terra del museo. “Sono molto amareggiato – ci ha raccontato lo stesso Scassa, informandoci subito di quello che era successo -. Il danno di immagine che abbiamo subito è forte, visto che il nostro museo è inserito in molte guide anche estere come a misura di disabile. Purtroppo però la Provincia non ci aveva informato di non aver più eseguito la manutenzione e che quindi l’ascensore era inutilizzabile”. La situazione però poteva aver risvolti ben più gravi. “Se fosse capitato qualcosa di serio? – si chiede l’arazziere – Se una porta non si fosse chiusa o se l’ascensore fosse precipitato nel vuoto? Questa sarebbe ed è responsabilità della Provincia di Asti”. L’Ente è ancora titolare del contratto di locazione dei locali dell’Arazzeria, nonostante all’inizio dell’anno lo abbia recesso. “Rescissione del contratto che però avverrà il 30 giugno”, dice Scassa. Fino a quella data quindi deve essere la Provincia a farsi carico della struttura e della manutenzione delle sue parti. Ma non è stato così. La situazione è presto tornata alla normalità e già nel primo pomeriggio i turisti hanno potuto proseguire il loro viaggio, con il rammarico però di non aver potuto visitare una delle arazzerie più belle e antiche d’Italia, che ha sede nella certosa di Valmanera, monastero costruito dai monaci in epoca sconosciuta, recuperata 40 anni fa e destinata a diventare museo e laboratorio per la tessitura, ad alto liccio, e il restauro di arazzi.