strada Laverdina

strada Laverdina

E’ prevista per la fine dell’anno la consegna di altri alloggi di edilizia popolare di strada Laverdina, nella periferia di Asti. E’ questa la notizia nella notizia, dopo l’inaugurazione di 24 appartamenti che l’Atc ha ultimato di costruire e che proprio nei giorni scorsi sono diventati la casa di alcune famiglie in graduatoria. Dopo numerose polemiche legate al ritardo nella consegna degli appartamenti (ritardo causato dalla non ultimazione della strada di accesso) la cerimonia di “varo” delle palazzine si è svolta con tutti i crismi, alla presenza delle massime autorità cittadine e non solo. Per ora gli alloggi, costruiti di diverse metrature per andare incontro alle esigenze della città, sono stati affidati a due famiglie straniere e a quattro italiane, ma proprio in questi giorni verranno consegnate le altre case tramite anche dei cambi d’alloggio. Il canone mensile per ogni appartamento sarà in media di 70 euro, mentre la palazzina, progettata dall’architetto Andrea Morando e costruita secondo i più moderni parametri di risparmio energetico (pannelli solari, riscaldamento centralizzato con contabilizzazione singola, …) e con un occhio rivolto al sociale (ci sono due case attrezzate per i portatori di handicap), è costata circa 1 milione e 200 mila euro. Entro la fine dell’anno, secondo quanto dichiarato dal presidente Atc Claudio Campia, i nuovi alloggi di edilizia popolare immessi sul mercato astigiano saranno 83. Intanto però in strada Laverdina e nelle vie limitrofe la polemica degli abitanti non si placa. Dopo il dossier fotografico inviato dai residenti all’amministrazione comunale e che accertava uno stato di grave ritardo nelle opere di urbanizzazione il Comune ha deciso di lasciare tempo fino al 30 settembre al consorzio di cooperative che ha in mano la gestione di alcune palazzine destinate al mercato privato. Nel caso in cui il consorzio non si occuperà di delegare i lavori di asfaltatura delle strade, l’assessore Maria Bagnadentro escuterà la fideiussione degli oneri ancora da realizzare.