capitoloPoteva avere conseguenze ben peggiori l’incidente di cui è stato protagonista Adriano Capitolo, consigliere regionale e provinciale e uno dei volti storici dell’Uic (Unione Italiana Ciechi) di Asti. Responsabilità parziale dell’accaduto è il nuovo orario dei treni che ha drasticamente cambiato le abitudini di molti pendolari, comprese quelle di Capitolo, abitante a Villanova e dipendente della Provincia, costretto a viaggiare ogni giorno in treno. Già perché se prima poteva prendere il convoglio delle 7.46 e poteva essere accompagnato fino ai binari, oggi con la soppressione di quel regionale è costretto a servirsi di quello delle 8.24, aspettando da solo oltre mezz’ora in sala d’attesa. “Chi mi accompagna alla stazione non può fermarsi ad aspettare che arrivi il treno – spiega -perché farebbe tardi a lavoro. Così mi sono aggiustato e da solo cerco di raggiungere il binario”. Ed ‘è quello che è successo anche martedì 7 gennaio, quando Capitolo, sentito l’annuncio dell’arrivo del convoglio, si è diretto verso il sottopassaggio per raggiungere il binario 2 della stazione di Villanova. Un tragitto che non è ancora abitudine e che gli ha giocato un brutto scherzo. “Ho perso l’orientamento e invece di imboccare il tunnel mi sono inconsapevolmente diretto verso i binari – racconta -.Il problema è che la fine della banchina è delimitata da una striscia solamente dipinta e non in rilievo come sancito dalla legge, per questo non mi sono accorto che il marciapiede era terminato e sono caduto sui binari”. Fortunatamente non stava transitando nessun treno e altri pendolari si sono prodigati subito per aiutarlo, ma l’incidente ha avuto qualche strascico visto che Capitolo dopo alcuni giorni è stato costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale. E proprio da questo inconveniente il consigliere, da sempre impegnato nella lotta per l’indipendenza dei disabili, ha tratto uno spunto, denunciando ai carabinieri l’episodio e convocando i giornali nella sede dell’Uic di via Quintino Sella. “Chiedo che anche le piccole stazioni siano dotate di dispositivi come la fascia di sicurezza in rilievo (ossia la linea di sicurezza che delimita al banchina) e il percorso sensoriale tattile (ossia una guida che segnali sul pavimento il percorso da seguire) – conclude -. Inoltre mi rivolgo al prefetto Pierluigi Faloni chiedendogli la convocazione della Conferenza Permanente per i Servizi alla Persona, uno strumento utile per parlare di diritti alla mobilità e all’indipendenza di tutti i disabili”. L’Unione Italiana Ciechi conta su un centinaio di iscritti (in tutto nell’Astigiano i non vedendi e gli ipovedenti sono in totale circa 300).