Il Frutteto della memoria raddoppia: accanto al presidio inaugurato in primavera nel parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro, nell’ambito della rassegna Verdeterra, in autunno nascerà quello progettato nell’area retrostante la chiesa romanica di San Lorenzo a Tigliole. Una collocazione suggestiva, inserita in un contesto paesaggistico fortemente evocativo, che ricorda il più noto Pomario in funzione accanto all’abbazia di Vezzolano.
Nel sito di Tigliole il Frutteto della memoria non ospiterà soltanto antiche varietà di mele, ma anche vecchie cultivar di ciliegi, peschi, fichi, pruni, albicocche e piante ornamentali come cornioli, nespoli e azzeruoli: in tutto una quarantina di alberelli che, oltre ad abbellire l’area esterna della chiesa romanica, avranno una finalità soprattutto didattica. Nel piccolo scrigno verde andranno soprattutto i bambini della primaria di Tigliole (ma non solo) a imparare come nasce una pianta e apprendere il valore della biodiversità o l’importanza di una sana alimentazione con i cibi del territorio e della tradizione: molte delle varietà di piante che saranno messe a dimora erano un tempo frequenti nell’Astigiano.
La realizzazione dell’iniziativa segna la collaborazione tra l’Assessorato all’Ambiente della Provincia, che ha stanziato un apposito contributo, la Direzione Didattica di San Damiano, il Comune di Tigliole, l’Associazione culturale Comunica, ideatrice del progetto complessivo sul Frutteto della memoria, il produttore Claudio Caramellino, specializzato nella coltivazione di varietà antiche e già fornitore delle essenze che crescono nel Frutteto della memoria di Rocchetta. La Direzione Didattica coordinerà le attività per le scuole, mentre il Comune di Tigliole ha già avviato i lavori per la piantumazione degli alberelli che avverrà durante questo mese. L’inaugurazione si terrà nella primavera 2010, in coincidenza con la nuova edizione di Verdeterra.
Una parte del contributo provinciale consentirà inoltre di mettere a dimora, sempre a scopo dimostrativo e didattico, antiche cultivar nei sottopresidi di Antignano e San Damiano. Anche in questo caso saranno coinvolte direttamente le Amministrazioni comunali, le scuole dei due centri e gruppi di volontari. Ad Antignano trenta alberelli di mele, pere, prugne e di altre varietà andranno ad arricchire da questo mese il patrimonio naturale del parco fluviale del Tanaro, mentre a San Damiano una decina ciliegi e pruni valorizzerà l’area verde di via Pero, nelle vicinanze del parco giochi.