Non solo consumatori di droghe, ma anche alcolisti, tabagisti, giocatori d’azzardo e malati di Internet: sono gli utenti a cui guarda il Dipartimento delle dipendenze da poco costituito all’interno dell’Asl AT. Lo dirige il dottor Maurizio Ruschena, che fino a ora ha guidato il Sert, struttura che continuerà a occuparsi delle patologie tradizionali.

L’istituzione del Dipartimento – indica Ruschena – significherà adottare una visione complessiva della gestione delle dipendenze, piuttosto che delle diverse malattie d’organo o di sistema, e dei consumi problematici. Rispetto agli utenti, non ci limiteremo al mantenimento dell’esistente, ma cercheremo di intercettarne altri, legati a nuovi abusi che si stanno manifestando anche sul nostro territorio: i navigatori patologici di Internet, per esempio, o i soggetti che soffrono di disturbi alimentari”.

Attualmente gli utenti sono un migliaio, seguiti da una trentina di operatori (medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, ecc.). Tra i segnali di abuso che si stanno affermando, quello della diffusione di cocaina con un numero di utenti (spesso occasionali e  non necessariamente tossicodipendenti) che si stima essere ormai superiore agli eroinomani.

Già oggi ai pazienti sono assicurate prestazioni di cura e riabilitazione (destinate ora a essere implementate) che comprendono tra l’altro colloqui psicologici-clinici, interventi di riduzione del danno, sedute di psicoterapia. Si formeranno gruppi rivolti specificatamente alle famiglie degli utenti. “Ma lo sforzo maggiore – sottolinea Luigi Robino, direttore generale dell’Asl AT – sarà concentrato sulla prevenzione: c’è bisogno di intercettare il ‘vizio’ prima che diventi dipendenza. Siccome non vogliamo lavorare da soli, costituiremo il Comitato Partecipato di Dipartimento, nel quale siederanno anche le comunità terapeutiche del privato sociale, gli enti e associazioni di volontariato nel settore delle dipendenze, i soggetti con funzioni socio-assistenziali. Sarà un fattore particolarmente innovativo la rappresentanza degli utenti. Abbiamo voluto, infine, tenere in considerazione l’esperienza delle parrocchie nella rilevazione dei soggetti fragili e delle loro famiglie”.

Tutti i soggetti che lavoreranno insieme all’Asl nel Comitato Partecipato – aggiunge Ruschena – instaureranno tra loro una relazione istituzionale reciprocamente impegnativa, mentre il Dipartimento avrà il compito di rendere coerente e programmata l’offerta di cura, sulla base di una corretta rilevazione dei bisogni e delle priorità espresse dal territorio”.

Il Dipartimento lavorerà anche in stretto rapporto con altri servizi dell’Asl, sia ospedalieri (già da tempo la lotta al tabagismo viene svolta anche dalla Pneumologia) che del territorio (Distretti).