Un “esposto cautelativo” indirizzato alla Procura della Repubblica e Prefettura di Asti, oltre che alla sezione regionale della Corte di Conti di Torino. È questa la proposta che il Presidente della Provincia di Asti, Marco Gabusi, farà al Consiglio Provinciale riunito il 20 marzo alle ore 13. Iniziativa unitaria di tutte le amministrazioni provinciali italiane coordinate e sollecitate dall’invito del Presidente nazionale Upi, Achille Variati. Scopo dell’azione senza precedenti è mettere in luce la grave situazione finanziaria che, non solo non consente di approvare i bilanci 2017, ma che mette in serio pericolo servizi fondamentali come la manutenzione di 130 mila chilometri di strade e di oltre 5 mila scuole superiori frequentate da 2,5 milioni di studenti. “ La scorsa settimana avevo chiesto, con una lettera al Presidente Nazionale e a tutti i Colleghi Presidenti, un’azione forte nei confronti del Governo. Non possiamo continuare a lamentarci dei tagli insostenibili senza spiegare alle persone dove stanno le colpe. L’esposto è solo la prima di una serie di manifestazioni di dissenso che termineranno quando a Roma si renderanno conto che non siamo più in grado di garantire la sicurezza sulle nostre strade e nei nostri edifici scolastici.” Una situazione che è stata descritta minuziosamente in tutta la sua drammaticità dalla Corte dei Conti: il 23 febbraio scorso in Commissione Bicamerale non ha esitato a parlare di tagli illegittimi in quanto  manifestatamente irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali delle Province. Non solo, la Corte dei Conti nel documento depositato in Commissione, scrive che “per le funzioni fondamentali rimane la necessità di rivedere la coerenza e la congruità delle misure finanziarie adotta con riguardo al grave deterioramento delle condizioni di equilibrio strutturale dei relativi bilanci, determinatosi negli ultimi due esercizi conclusi ed al quale non hanno posto rimedio organico gli interventi di natura emergenziale succedutisi” “Siamo amministratori seri che si sono sobbarcati la gestione di un Ente nel suo momento peggiore non certo per ottenere consenso politico. Se siamo arrivati a questa protesta è perché teniamo ai nostri territori ed ai nostri concittadini e non intendiamo diventare un sobborgo di una qualsivoglia realtà metropolitana” dichiara il Presidente Gabusi. Si allega il testo dell’esposto che verrà sottoposto all’approvazione in Consiglio provinciale il 20/03/2017.