MASSIMO FIORIO - gazzetta d'astiSì della Camera a un ordine del giorno, collegato al ddl sulla scuola, del deputato astigiano: gli istituti formeranno figure professionali, come il “wine teller”, richieste dal mercato del lavoro Introdurre l’insegnamento di storia e cultura del vino negli istituti agrari e alberghieri per delineare una nuova figura professionale che aiuti i giovani sul mercato del lavoro: è del deputato astigiano Massimo Fiorio la prima firma all’ordine del giorno approvato dalla Camera e collegato al disegno di legge sulla “Buona Scuola”. “Il corso di studi – spiega il vicepresidente della Commissione Agricoltura – è già presente in alcune facoltà universitarie e la sua adozione nelle scuole superiori favorirebbe ulteriormente l’inserimento lavorativo dei giovani diplomati. Il mercato del lavoro e il settore del vino, sempre più collegato a quello turistico, commerciale, ricettivo e ristorativo, hanno necessità di nuove figure professionali come il ‘wine teller’: esperti che diffondono, attraverso il vino, la conoscenza della tradizione vitivinicola insieme a quella dell’arte, storia, antropologia ed estetica dell’Italia”. La scelta di introdurre le nuove materie nella programmazione didattica spetterà ai presidi. “Mi auguro – commenta Fiorio, primo relatore sul Testo Unico del Vino che a luglio approderà alla Camera – che questa opportunità, una volta approvata la riforma della scuola, venga colta, in una provincia a forte vocazione vitivinicola come la nostra, dai dirigenti scolastici dell’Agrario Penna e dell’Istituto di formazione professionale delle colline astigiane. Già oggi anche nel nostro ambito ci troviamo di fronte a turisti sempre più preparati ed esigenti in fatto di saperi sulla storia e la cultura del vino”.