E’ stato firmato ieri pomeriggio presso il Palazzo della Provincia il nuovo protocollo d’intesa tra Provincia di Asti, rappresentata dal Commissario Ardia, Comune di Asti, rappresentato dal Sindaco Brignolo, Gaia, rappresentata dal Presidente Periale, Cbra, rappresentato dal Presidente Pasta e Comune di Cerro Tanaro, sede della discarica di bacino, rappresentato dal Sindaco Malaga. Il protocollo è stato rinnovato al fine di aggiornare i rapporti tra gli Enti in vista delle prospettive di accorpamento tra l’ambito astigiano e gli ambiti alessandrini. Il nuovo protocollo segna inoltre il definitivo superamento della prospettiva dell’inceneritore ad Asti, che era contemplato dai precedenti accordi, come soluzione per lo smaltimento della quota residua di rifiuti. Com’è noto l’inceneritore non è gradito alla nuova amministrazione del Comune di Asti che lo ritiene, al di là delle perplessità di natura ambientale, insostenibile dal punto di vista finanziario, in un momento storico in cui il sistema pubblico non ha risorse per effettuare ingenti investimenti e l’incremento generalizzato della raccolta differenziata ha ridotto in Italia il quantitativo di rifiuti da conferire agli impianti, con conseguente generalizzata riduzione dei prezzi. In base ai nuovi indirizzi si verificherà la possibilità di individuare partner strategici che abbiano disponibilità  di impianti in altre zone, con cui intavolare rapporti per il conferimento del nostro rifiuto residuo e la contestuale possibilità, per parte astigiana, di lavorare materiale proveniente da altri ambiti, nelle fasi intermedie del ciclo produttivo. Al fine di entrare nel dettaglio delle soluzioni e di approntare una proposta condivisa del sistema astigiano, nel momento in cui prende l’avvio la fase di trattativa con il sistema alessandrino, a margine della stipula del protocollo si è costituita una commissione tecnica composta da un rappresentante della Provincia, uno di GAIA, uno di CBRA, uno del Comune di Asti, uno per i comuni di popolazione inferiore a duemila abitanti e uno per i comuni superiori a duemila abitanti.