Una Fondazione per la Donazione di Organi e Trapianti. Il Piemonte, da sempre una delle regioni italiane con la maggiore vocazione in questo ambito, rilancia con una proposta mirata alla ricerca e alla destinazione di fondi per lo sviluppo della medicina dei trapianti. Oggi, nel corso della riunione della quarta commissione presieduta dal consigliere Domenico Ravetti, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, e del direttore del Centro regionale Trapianti, il professor Antonio Amoroso, sono state illustrati i motivi per i quali è utile costituire la Fondazione. La creazione di una Fondazione, in grado di raccogliere fondi  da persone e da imprese e di differenziare e moltiplicare le fonti di finanziamento, può essere di fondamentale aiuto. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica torinese e piemontese sul valore sociale della donazione e sull’importanza sanitaria del trapianti. Sono coinvolti nel progetto, oltre alla Regione Piemonte (la Giunta ha varato la delibera nelle scorse settimane), la Città della Salute e della Scienza, l’Università  di Torino, il Comune di Torino ed il Politecnico. Dal punto di vista formale, la Fondazione sarà un soggetto di diritto privato rientrante, però, tra gli organismi di diritto pubblico.   I centri di trapianto dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino svolgono la maggior parte dell’attività di trapianto: sono sempre ai primi posti in termini di volumi di attività e di qualità, secondo le fonti del ministero della Salute  http://www.trapianti.salute.gov.it.In Piemonte è presente anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara, con il solo programma di trapianti di rene.   Il primato del Piemonte è frutto di un intenso lavoro che si è sviluppato in questi anni sotto la regia del Centro Regionale Trapianti (CRT) e del Coordinamento regionale delle Donazioni e Prelievi (CRP) (http://www.piemonte.airt.it/). A questa rete hanno partecipato tutte le ASL e gli ospedali del territorio. Lo sforzo ha permesso di migliorare l’organizzazione e la qualità della sanità nella nostra regione ed ha contribuito, in maniera rilevante, ad un risparmio complessivo della spesa sanitaria, offrendo con il trapianto di organi, tessuti e cellule una terapia non solo migliore ma anche più economica rispetto alle altre terapie disponibili.   Al 31 gennaio 2016, alla Città della Salute e della Scienza di Torino, sono stati eseguiti 6735 interventi di trapianto d’organo (dei 7844 eseguiti in Piemonte), per un totale di 6840 organi trapiantati. I dati regionali sono disponibili sul sito del CRT http://www.piemonte.airt.it/   Come evidenziato nel corso dell’audizione in Commissione, la riduzione dei finanziamenti regionali e nazionali ha avuto ripercussioni sulle attività del sistema trapianti. Uno scenario che rischia di compromettere la stabilità del sistema trapianti, portando ad un progressivo smantellamento di un sistema di eccellenza che è ora in grado di coordinare e gestire processi complessi all’interno del quale sono coinvolte tutte le Aziende sanitarie regionali.   Il 2015 è stato un anno difficile per il sistema dei trapianti piemontese. L’area sanitaria era da tempo in sofferenza e la difficoltà si è palesata nella riduzione del numero dei donatori segnalati dalle rianimazioni e dei trapianti effettuati. La Direzione dell’Assessorato regionale alla Sanità ha inserito l’incremento delle donazioni di organi tra gli obiettivi per i direttori generali delle Aziende sanitarie: risultati positivi si sono già visti negli ultimi mesi dell’anno 2015 e nel primo trimestre 2016. Nei mesi scorsi è stata lanciata la campagna “Una scelta in Comune” per allargare la platea di possibili donatori, in collaborazione con Anci e Federsanità.