“Il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha colto quanto Confartigianato sostiene da tempo: se il Sistri non funziona è meglio cambiare rotta. Ora attendiamo la risposta dei Ministri dell’Ambiente Orlando e dello Sviluppo Economico Zanonato alle indicazioni espresse nell’interrogazione parlamentare presentata dallo stesso Realacci”. Così il Direttore di  Confartigianato Asti Giansecondo Bossi sottolinea la necessità  di “superare il Sistri che ha prodotto soltanto inefficienze, complessità e inutili costi per le imprese chiamate ad attuarlo. Negli ultimi tre anni il Sistri è costato agli imprenditori italiani 250 milioni di euro e non ha mai funzionato. Per questo va completamente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità”. “I motivi della mancata attuazione – spiega Bossi – sono le procedure complicate e costose, i problemi e ritardi nella distribuzione dei dispositivi USB e nell’installazione delle black box, i malfunzionamenti , i continui correttivi legislativi e procedurali”. “Nessuno – conclude Giansecondo Bossi – mette in dubbio la necessità di combattere le ecomafie. Ma bisogna riuscire a farlo con modalità semplici in capo alle imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa ed efficaci risultati: Facciamo come hanno fatto gli altri grandi Paesi dell’Europa”.