Dal prossimo lunedì, 21 marzo, per le cause civili è d’obbligo cercare l’accordo. Prima di ricorrere al Tribunale o al giudice di pace, il cittadino dovrà presentarsi, insieme alla controparte, davanti a una nuova figura professionale denominata mediatore, per cercare di trovare una forma di conciliazione. Con il decreto mille proroghe, infatti, diventa obbligatoria, a partire da lunedì la mediazione per il processo civile.
Per Unioncamere (organizzazione che riunisce le Camere di commercio), sono 160 le strutture già accreditate in Italia al Registro degli organismi di mediazione tenuto dal ministero della Giustizia. La riforma della mediazione civile e commerciale, secondo quanto ha dichiarato recentemente il presidente di Unioncamere, permetterà di accorciare i tempi del sistema giudiziario e rappresenta «un’occasione importante per restituire efficienza e risorse alla giustizia civile e tutelare gli interessi del mercato».
Intanto, vari ordini professionali si sono già attrezzati per dotarsi di mediatori. Ad Asti sta operando la nuova sede di FormaMed (organismo accreditato dal Ministero della Giustizia e leader nel settore della formazione e della conciliazione attivo su tutto il territorio nazionale): il responsabile per la provincia di Asti, Ivan Cioncoloni commenta: «Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione. Passeremo dalla cultura del ‘mi faccia causa’ alla cultura dell’ ‘andiamo dal mediatore’. Il mediatore civile non é un giudice, non é un arbitro, ma é un facilitatore terzo imparziale che, utilizzando tecniche di comunicazione efficace, aiuta le parti a trovare la soluzione più soddisfacente».