Come i tanti viticoltori delle colline circostanti, anche i 24 piccoli ospiti del micronido aziendale dell’Asl AT “La Farfalla blu” hanno vendemmiato, selezionato, pigiato e imbottigliato il “loro” vino, in un’esperienza che ha unito divertimento e apprendimento, esperienza sensoriale ed educazione.
Per gli ospiti della struttura, che è giunta al suo secondo anno di attività, l’uva nebbiolo è stata al centro di un ampio percorso organolettico e conoscitivo: gli acini sono stati osservati, disegnati, annusati e assaggiati, prima di finire nel tino per essere poi pestati da piccoli piedi. Si è infine passati alla mescita del vino con imbuto e mestolo.
È questo il tema selezionato per il progetto educativo di quest’anno dalle quattro educatrici della struttura, gestita di concerto con la cooperativa Vita. Si punta in questo modo a inserire sempre più il bambino nella comunità del nido le cui attività non si esauriscono in un mero servizio di baby parking.
Con il vino realizzato, un “barbaresco” molto speciale, sono state riempite una cinquantina di bottigliette da 125 ml, diventate graditi regali ai genitori dei bambini (e, qualche volta, anche a zii e nonni). Le riserve sono andate esaurite durante la festa di inizio anno de “La Farfalla Blu”, alla quale ha preso parte anche il direttore generale dell’Asl AT, Luigi Robino, grande sostenitore del Km 0 nell’ambito alimentare. Visto il successo dell’iniziativa, il barbaresco del micronido tornerà anche l’anno prossimo.