Montanella (a sinistra) e Tanino nel punto, a valle del ponte ferroviario Asti-Acqui, dove potrebbe nascere la centrale idroelettrica gAZZETTA D'ASTISul progetto della centrale idroelettrica firmato dalla società  Val.pel, il “Gruppo cittadini Tanaro e Borbore Asti” torna a rivolgersi alla Provincia. Una lettera è  stata inviata dal rappresentante dell’organismo, Luciano Montanella, al commissario straordinario Alberto Ardia. “Sono trascorsi più di 40 giorni – spiega Montanella – da quando abbiamo depositato in Provincia le nostre osservazioni, riassunte in venti punti e a cui chiedevamo di dare risposta, e più di 35 giorni dalla richiesta di un incontro con Ardia. Non avendo ottenuto riscontri sulla prima questione e nemmeno sulla seconda, ci siamo nuovamente rivolti al commissario per chiedere formalmente di dare risposta scritta ai nostri venti quesiti: è una possibilità prevista dalla legge”. Le richieste di chiarimento espresse dal Gruppo cittadini nel mese di luglio avevano messo in evidenza le perplessità sulla trasparenza e coerenza di valutazione con cui la Provincia era giunta a selezionare il progetto sulla costruzione della centrale idroelettrica lungo il Tanaro: la Val.pel era stata prescelta rispetto alle società Spert e Sif. Ma l’organismo guidato da Montanella aveva fin da subito sottolineato forti preoccupazioni sulla sicurezza ambientale, individuando come prioritari i principi di precauzione e prevenzione. Tra gli aspetti più problematici, il rigurgito a monte determinato dallo sbarramento Val.pel e quantificabile in 1800 metri a monte della traversa posta a valle del ponte ferroviario Asti-Acqui. Il reflusso coinvolgerebbe il Borbore, la cui foce in Tanaro è posta a circa 1300 metri dalla traversa, e gli scolmatori fognari, situati su entrambe le sponde del Tanaro e gestiti dall’Asp. Le continue sedimentazioni anche sul corpo idrico del Borbore sarebbero inavvertibili a breve scadenza, ma nel tempo potrebbero provocare drammatiche conseguenze sull’equilibrio idraulico Tanaro-Borbore. “Come si vede – sottolinea Montanella – i nostri timori non sono di poco conto ed è importante il pronunciamento della Provincia ai nostri rilievi. Per la parte Sud di Asti il tema della prevenzione e sicurezza ambientale resta in primo piano anche per il dramma dell’alluvione vissuto dalla popolazione: è bene tenerlo sempre presente”. La lettera inviata al commissario Ardia è stata trasmessa, per conoscenza, al prefetto vicario Paolo Ponta, con il quale il Gruppo cittadini si era incontrato due mesi fa insieme all’assessore all’Ambiente del Comune Alberto Pasta, al dirigente Franco La Rocca e al consulente Mario Tanino. In quell’occasione il rappresentante dello Stato aveva assicurato “l’attenzione e la vigilanza della Prefettura sulla vicenda affinché la sicurezza dei cittadini non venga messa in discussione”.