Appuntamento tutto astigiano, venerdì 14 ottobre per “I mesi del giallo”, alla Biblioteca Astense: dopo il genovese Bruno Morchio e il ferrarese Dario Franceschini, arriverà Franco Testore.
Il primario di Oncologia al Cardinal Massaia presenterà la sua seconda fatica, “Il bacialè”, scritto con lo pseudonimo di Fermo Tralevigne (anni fa firmò “Zero all’alba” come Felice Travaglio). Titolo dell’incontro, fissato per le 21 e moderato dalla giornalista Enrica Cerrato, “Matrimoni combinati tra le vigne” (ingresso libero).  
Autoprodotto dall’autore e dedicato “alle persone qualunque che vivono una vita qualunque in un posto qualunque”, il libro prima di immergere il lettore nella trama fa una doverosa premessa: “I fatti raccontati, forse, non sono accaduti proprio come vengono descritti. I luoghi e le persone, forse, avevano nomi diversi, ma i pensieri, i sapori, gli odori e i colori sono esistiti ed esistono realmente, in qualche angolo della Langhe. Provate a cercarli”.
In una valle di collina, dove negli anni Sessanta del Novecento i ragazzi di campagna fanno molta fatica a sposarsi, arrivano tutte insieme quindici mogli calabresi; i matrimoni sono combinati dal maresciallo dei carabinieri del paese e da sua moglie, e quasi tutte le famiglie riescono bene, ma ce n’é una che, invece, comincia ad andare male.
Così, intorno alla ricerca di un uomo che è sparito, si dipanano le storie degli altri abitanti della valle, e ognuno di loro svela qualcosa di speciale, che riempie il racconto di mistero e emozione.
Un racconto collettivo, in cui le voci dei personaggi si sovrappongono ma non si confondono, in una società contadina ancora arcaica che si affaccia, senza volere, su alcune modernità, e a volte non riesce a capirle.
Ognuno finisce per raccontare la sua storia al maresciallo Scarcella, anche lui un personaggio sorprendente, arrivato su quelle colline dalla Calabria per fare il carabiniere, ma poi trasformato, più per necessità che per intenzione, in un “combina matrimoni”, un bacialè.
Con il romanzo di Testore, “I mesi del giallo” torna nuovamente sui segreti di provincia, tema che ha caratterizzato l’incontro, venerdì scorso al Centro culturale San Secondo, con Dario Franceschini. Smessi i panni di politico (“Fate conto che io non sia quello che conoscete, ma un caso rarissimo di omonimia con somiglianza fisica”), l’autore di “Daccapo” (Bompiani) ha conversato con Nicoletta Fasano e Laura Nosenzo sull’apparenza delle vite private e sulla sfida a voler ricominciare tutto daccapo. Inventore di una storia originale (sul punto di morte il notaio Ippolito Dalla Libera chiede al figlio Giacomo di ritrovare i suoi cinquantadue figli avuti nascostamente da altrettante prostitute) e di personaggi insoliti (vedi il rigattiere che piange ogni volta che deve vendere un suo vecchio oggetto), Franceschini ha parlato con ironia e disincanto, confessando di sentirsi, come autore, molto più a suo agio in Francia (dove il suo primo libro è stato pubblicato da Gallimard) che in Italia (“In pochi comprano i romanzi dei politici, pensando che se questi scrivono è perché non hanno niente da fare”).  ?La rassegna dell’Associazione Comunica ha poi proposto, sabato sera alla Biblioteca Astense, Bruno Morchio, inventore dell’investigatore privato Bacci Pagano. Conversazione a tutto tondo, quella con Giovanni Pensabene, che riprendendo temi e riferimenti contenuti in “Colpi di coda” (Garzanti), ha affrontato temi come la crisi economica internazionale, la sfida di Obama, il G8 di Genova, la convivenza con lo straniero “in un Paese in cui hanno agitato per anni la paura del diverso e adesso andiamo a fondo con le Borse”.
Ritorno a casa, per Franceschini e Morchio, con la promessa di tornare ad Asti e con, in valigia tra gli omaggi, le sempre gradite bottiglie di vino regalate dalla Provincia per promuovere anche quelle stesse vigne in cui si muovono le storie del “Bacialè” di Testore.