“Camminare, edificare e confessare sono le linee della Chiesa – la vita è cammino, quando ci fermiamo la cosa non va». «Vorrei che tutti noi avessimo il coraggio di camminare in presenza di Dio – ha proseguito il Pontefice davanti ai cardinali -Chi non prega il Signore prega il diavolo” sono le parole pronunciate ieri, giovedì 14 marzo, nella prima messa di papa Francesco, recitata nella Cappella Sistina di fronte ai cardinali del Conclave. ”Quando camminiamo senza la croce siamo mondani. Possiamo essere vescovi, preti, cardinali ma non suoi discepoli. Se non proclamiamo Gesù diventeremo una Ong pietosa, non una sposa del Signore… Dobbiamo camminare sempre alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo nella sua promessa”. Intanto è stato reso noto che Jorge MArio Bergoglio, 76 anni, argentino con origini astigiane (la sua famiglia proviene da Bricco Marmorito, frazione di Portacomaro Stazione) è stato eletto con 90 consensi. Il cardinale elettore irlandese Sean Brady l’ha detto chiaramente: “Sono rimasto sorpreso che il consenso tra i cardinali sia stato raggiunto così presto”. Così presto e così massicciamente. Comunque, ben oltre la soglia dei 77 voti fissati dalla riforma di papa Benedetto XVI per dare maggiore coesione e unità alla scelta del Pontefice (corrispondente ai due terzi degli elettori). Soglia superata la quale è scattato l’applauso per il nuovo Papa. È andata così. E la Chiesa e il mondo hanno avuto il loro papa Francesco, che dalle Americhe ripercorrerà al contrario le rotte della prima evangelizzazione del Nuovo Mondo. Questo almeno raccontano le voci di dentro e non solo, il giorno dopo il Conclave più social e condiviso che la storia ricordi. Fin dalle prime ore del suo Pontificato papa Francesco si è mostrato come un pontefice anticonformista. Mattiniero, paga i conti dell’albergo, usa i social network, ha rinunciato al trono e ha ridotto la scorta. Che sia un segnale per un vero rinnovamento della Chiesa Cattolica?