Un’opportunità per riflettere sul significato della fede nelle esperienze di vita, nel quotidiano: l’umana commedia è al centro della quarta edizione del “Cortile dei Dubbiosi”, l’iniziativa in calendario per sabato 30 aprile a partire dalle 17. Un invito al dialogo da parte del Progetto Culturale della Diocesi aperto alla città. Come di consueto la scelta di un’ambientazione laica, quest’anno lo Spazio San Giovanni, è stata voluta per favorire partecipazione e libertà di confronto. Non “astratte sensazioni provvisorie dell’animo, ma elementi che rappresentano la calda forza interiore che ci rende capaci di vivere e di prendere decisioni”, prendendo in prestito le parole di Papa Francesco pronunciante al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze: il Cortile dei Dubbiosi sarà un originale percorso dell’azione responsabile “verso i fratelli e verso la storia”. L’attualità, il vivere quotidiano, le grandi questioni sociali e morali affrontate in un confronto laico che lascerà però spazio alle singole individualità di far maturare ed emergere i valori cristiani capaci di illuminare il futuro. Filo conduttore saranno le parole del pontefice e di altri testimoni significativi del nostro presente. Un’occasione di porsi domande, di dare risposte ma anche di mettere in discussione gli archetipi della nostra società “senza paura di compiere l’esodo necessario a ogni autentico dialogo”. L’appuntamento si articolerà in due momenti. Alle 17 si comincerà con il “primo atto” del Cortile dei Dubbiosi, una tavola rotonda tutta al femminile moderata da Alessandra Ferraro, scrittrice e giornalista Rai della sede di Aosta. Si confronteranno Silvia Benotti, amministratore pubblico e delegata al convegno ecclesiale di Firenze 2015, Patrizia Camatel, attrice e regista, Marica D’Orio, ricercatrice di scienze sociali ed Elisa Morando architetto. Il “prologo” verrà affidato al coro del Liceo classico diretto da Nuccia Soglia e agli studenti del Cpia impegnati nella lettura di una loro ricerca. Nel “secondo atto” alcune attrici del gruppo teatrale del liceo classico reciteranno brani sul tema “Figure femminili segno di umanesimi antichi e moderni”. L’ “esodo” sarà affidato ancora una volta al coro del classico. Alle 21, dopo l’apericena di intrattenimento e dialogo, la ricerca di un nuovo umanesimo si integrerà con la lezione recitata “La scoperta dell’antichità dell’uomo” indagando su cosa significa per ognuno di noi sapersi più antico: un modo per descrivere il rapporto di noi uomini e donne contemporanei con il passato e, in ultima analisi, con l’altro e gli altrove temporali e geografici. Il testo di Valentina Cabiale verrà interpretato da Marco Gobetti. La supervisione scientifica è di Piero Damarco (Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano), Daniele Ormezzano (Museo Regionale di Scienze Naturali e Francesco Scalfari (Polo Universitario di Asti Studi Superiori).