L’anno pastorale che stiamo vivendo offre una ricchezza unica di opportunità positive per la vita   della nostra comunità in linea con l’esigenza di proporre con rinnovata vitalità l’esperienza di fede   nelle circostanze inedite del tempo presente; parole come misericordia, spezzare insieme il pane   della speranza, nuovo umanesimo sono più volte risaltate alla nostra attenzione in questi mesi.   L’interesse e la riflessione su questa interessante frontiera capace di restituire speranza al presente e   bellezza al futuro richiede opportunità di dialogo; il “cortile dei dubbiosi” giunto alla sua quarta   edizione propone, nel pomeriggio di sabato 30 aprile allo spazio San Giovanni un originale percorso   di approfondimento sulle declinazioni nell’oggi di un nuovo umanesimo, non “astratte sensazioni   provvisorie dell’animo, ma elementi che rappresentano la calda forza interiore che ci rende capaci   di vivere e di prendere decisioni” (papa Francesco a Firenze).  L’incontro indagherà alcuni segmenti specifici di questo “nuovo” mettendo in relazione una serie di   problemi che l’attualità ci segnala con la voglia di entrare in dubbio sulle consuetudini ed indicare   la novità; una riflessione quanto mai opportuna in un mondo dove i conflitti insensati, l’esodo   drammatico dei profughi, il degrado ambientale, le disuguaglianze di ogni specie e la violenza   sempre più diffusa rendono l’attenzione alla persona un miraggio, un tema da evitare.  Nuovo umanesimo è saper comprendere che, nell’inquietudine del dubbio e nella certezza della   solidarietà, ognuno può scegliere di costruire la storia affascinante della vita: una provocazione per   l’incontro del 30 aprile, una traccia per un pomeriggio intenso che avrà due tempi.  Alle 17 si potrà partecipare ad una singolare tavola rotonda per discutere su come immaginare un   nuovo umanesimo partendo “dal qui ed ora” a cui seguirà una rappresentare teatrale di umanesimi   antichi e moderni; gli approfondimenti di dialogo saranno collegati tra loro da supporti multimediali   e dal canto.  Alle 21 la ricerca di nuovo umanesimo si integrerà con la lezione recitata “La scoperta dell’antichità   dell’uomo” indagando su cosa significa per ognuno di noi sapersi più antico: un modo per   descrivere il rapporto di noi uomini e donne contemporanei con il passato e, in ultima analisi, con   l’altro e gli altrove temporali e geografici.  E’ inoltre importante segnalare che a metà serata, tra le due rappresentazioni, ci sarà un frugale   “apericena” di intrattenimento e dialogo.  Questa schematica rappresentazione del programma “inedito” dell’edizione 2016 del cortile dei   dubbiosi, offerto ed animato dall’equipe diocesana del Progetto Culturale, sarà completata quanto   prima con l’elencazione degli amici che hanno offerto la loro disponibilità ad arricchire i singoli   aspetti del programma annunciato. La proposta di incontro, per favorire partecipazione e libertà di   confronto, coglie le parole di Papa Francesco pronunciante al Convegno Ecclesiale Nazionale di   Firenze: “Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli Voi,   dunque, uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno   escluso (cfr Mt 22,9). Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada, «zoppi, storpi,   ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e   ospedali da campo”.  Un’occasione di porsi domande, di dare risposte, di valorizzare il lavoro comune con lo sguardo   meno condizionato dalle mode, aperto alla misericordia e possibilmente entusiasta di poter ancora   sperare. Michelino Musso