Un territorio che coinvolgerà i bambini con i centri estivi dedicati alla paleontologia, in cui il miele si produrrà e venderà con il marchio delle “colline del mare”, i terreni incolti torneranno a essere una risorsa per coltivare zafferano, canapa, erbe aromatiche e in cui si camminerà su sentieri (alcuni appositamente per il nordic walking) dalle cui pareti collinari affioreranno conchiglie. Non solo suggestioni: piuttosto una parte del programma di attività future che, ieri nel salone della Provincia, si sono dati i 68 Comuni aderenti all’Associazione “Distretto Paleontologico Astigiano”. Un organismo del genere unico in Italia, che valorizza la ricca realtà fossilifera del territorio: 200 siti già noti, oppure neanche ancora raggiungibili, che si chiede ai 68 Comuni di censire e segnalare al Distretto. “Non importa se di eccezionale o di nessuna importanza – ha sottolineato Gianfranco Miroglio, presidente del Parco paleontologico astigiano – secondo le finalità dell’associazione che andremo a costituire, vogliamo creare una mappa delle emergenze paleontologiche per intraprendere, in una logica di rete territoriale, iniziative, manifestazioni e azioni destinate a facilitare la fruizione culturale e turistica dei siti”. Ai primi di dicembre l’Assemblea tornerà a riunirsi, dopo che i 68 Consigli Comunali (66 dell’Astigiano, uno del Torinese e uno dell’Alessandrino) avranno approvato la bozza di statuto distribuita ieri. Il nuovo organismo, in cui sarà rappresentata anche la Provincia, non avrà scopo di lucro e verrà guidato da un presidente, un vice, dodici componenti del consiglio di amministrazione: tutte le cariche saranno ricoperte per tre anni a titolo gratuito. Spetterà all’Assemblea, a dicembre, assegnare gli incarichi, compreso quello del revisore dei conti e del direttore. Come il presidente, anche il Cda al termine del mandato potrà essere rinnovato per altri tre anni. Al di là delle incombenze burocratiche per dare veste giuridica al Distretto, si guarda molto concretamente alla valorizzazione dei luoghi che lo costituiscono. Altre idee riguardano, nei centri dove i geositi sono già fruibili, i week end della paleontologia, percorsi didattici sul tartufo, la creazione del biodistretto per valorizzare le produzioni di eccellenza, sfruttando la collaborazione con l’Associazione Città del Bio. Il tutto tenendo d’occhio le possibilità di finanziamenti statali o attraverso i piani di sviluppo locale o rurale. Per il Parco paleontologico, che ha promosso il progetto del Distretto incassando da subito il sostegno della Regione e che punta ora a coinvolgere Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, i prossimi mesi saranno di grosso impegno anche per il Museo dei fossili, di cui a breve inizierà la ricollocazione negli spazi restaurati del Michelerio. Chi aderisce al Distretto Provincia di Asti e Amministrazioni Comunali di Asti, Agliano Terme, Albugnano, Antignano, Baldichieri, Belveglio, Berzano San Pietro, Bruno, Buttigliera, Calamandrana, Calosso, Camerano Casasco, Cantarana, Capriglio, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato, Castellero, Castell’Alfero, Castello di Annone, Castelnuovo Don Bosco, Cellarengo, Celle Enomondo, Cerreto, Cerro Tanaro, Chiusano, Cinaglio, Cisterna, Cortandone, Cortazzone, Cortiglione, Costigliole, Dusino San Michele, Ferrere, Fontanile, Incisa Scapaccino, Isola, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Monale, Moncalvo, Mongardino, Montafia, Montaldo Scarampi, Montegrosso, Montiglio Monferrato, Moransengo, Nizza Monferrato, Pino, Piovà Massaia, Refrancore, Revigliasco, Roatto, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro, San Damiano, San Martino Alfieri, San Paolo Solbrito, Settime, Tigliole, Vaglio Serra, Valfenera, Vigliano, Villafranca, Villanova, Vinchio, Casalborgone (To), Masio (Al).