exmutuaoccupataCosa succederà alle famiglie dell’ex mutua occupata di via Orfanotrofio? E’ la domanda che ci si pone dopo la firma da parte del sindaco di Asti Fabrizio Brignolo di una nuova ordinanza di sgombero della palazzina che ospita da oltre tre anni, una dozzina di famiglie in emergenza abitativa e uno spazio sociale.  L’ordinanza, una seconda seguita a quella firmata nel marzo 2011 dall’allora sindaco Giorgio Galvagno, recepisce una nota dei vigili del fuoco del 7 dicembre 2013 a seguito di un incendio al piano terra e cita il verbale dei tecnici del Comune del 29 gennaio nel quale vengono segnalati allacciamenti impropri alla rete idrica e ad un contatore Enel provvisorio, oltre alla presenza di “bombole di gpl utilizzate per i piani cottura, stufe e scalda acqua a gas più altre stufe elettriche, a legna e a pellets installate in locali privi di adeguata areazione e dotate di canne fumarie non idonee”. Le famiglie occupanti dovrebbero quindi lasciare l’ex mutua di proprietà dell’Asl entro 15 giorni per motivi di incolumità personale. La stessa proprietà, che ad onor di cronaca ha messo in vendita l’ex mutua e gli altri due immobili di propria competenza (vecchio ospedale ed ex maternità), nell’ordinanza è invitata a provvedere “una volta avvenuto lo sgombero, ad assumere tutte le cautele necessarie per garantire da ogni possibile danno la pubblica e privata incolumità”. Quella di via Orfanotrofio, va ricordato, che è solo una delle quattro occupazioni cittadine. Famiglie con seri problemi abitativi hanno infatti dapprima occupato un condominio di via Allende (aprile 2010), poi due “scale” di alloggi in corso Volta e la vigilia di Natale un edificio di proprietà di un’immobiliare in strada Al Fortino.