campagnaIl Governo, con il Consiglio dei Ministri straordinario di ieri, ha risolto l’enigma dell’Imu   agricola montana, che in questi ultimi tempi aveva creato non poco caos fra i contribuenti. Sono stati finalmente fissati i nuovi criteri altimetrici per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli   imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani.  I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, dovranno ora versare l’imposta entro il 10 febbraio. La soluzione è definitiva e strutturale per quanto riguarda l’Imu sui terreni montani. Chi deve pagare e chi non deve versare l’Imu  L’ufficio “Fiscale e Tributario” di Coldiretti Asti ha elaborato la seguente tabella elencando i   comuni della provincia Asti in cui i contribuenti sono esenti dal pagamento dell’Imu agricola   (Comuni Montani), sono obbligati al pagamento (Comuni non Montani), oppure sono   esenti i soli Coltitivatori Diretti o Imprenditori Agricoi (Comuni parzialmente Montani).   Con il decreto legge infatti si chiarisce finalmente chi deve pagare e chi non deve pagare   l’Imu sui terreni montani, sia in riferimento all’anno 2014 che al 2015.  Occorre fare riferimento, per l’Imu 2015 (che si pagherà a giugno e dicembre 2015)  , alla colonna “R” dell’elenco dell’Istat dei comuni italiani. La sigla T significa totalmente   montano (quindi esenzione per tutti, indipendentemente dall’altitudine); la sigla P significa   parzialmente montano, quindi paga solo chi non è coltivatore diretto o imprenditore   agricolo professionale; la sigla NM significa non montano e quindi pagano tutti.   Per l’Imu 2014, la cui scadenza è il 10 febbraio 2015, si fa riferimento alle stesse regole   ma con una specie di clausola di salvaguardia che funziona così: chi risultava esente in   base al Dm del 28 novembre 2014 continua a esserlo, anche se solo per l’Imu 2014. Come si calcola l’imposta  Coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali:  Il reddito dominicale (si trova sul rogito o su visura catastale) aggiornato del 25% e   moltiplicato per 75 = base imponibile, cui si applica l’aliquota Imu decisa dal singolo   Comune. Esempio: un terreno con reddito dominicale di 20 euro ha una base imponibile   di 1.875 euro ( 20 x 25% x 75 ) , e con un’aliquota dello 0,76% l’Imu dovuta ( 1.875,00 x   0,76 % ) è pari a 14 euro.  Altri:  Il reddito dominicale (si trova sul rogito o su visura catastale) aggiornato del 25% e  moltiplicato per 135 = base imponibile, cui si applica l’aliquota Imu decisa dal singolo   Comune. Esempio: un terreno con reddito dominicale di 20 euro ha una base imponibile   di 3.375 euro ( 20 x 25% x 135 ), e con un’aliquota dello 0,76% l’Imu dovuta ( 3.375,00 x   0,76 % ) è pari a 26 euro.  Di seguito la tabella elaborata da Coldiretti Asti; per ulteriori informazioni contattare gli   uffici di zona Coldiretti.