“Siamo qui per ricordare simbolicamente tutte le donne vittime di violenza, nel giorno in cui a Roma si apre la Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità nell’ambito delle iniziative della Presidenza italiana del G8” ha detto la presidente della Consulta delle Elette del Piemonte, Mariangela Cotto, vicepresidente del Consiglio regionale, durante una breve cerimonia che si è svolta nella mattinata del 9 settembre al cimitero monumentale di Torino. “Con questa iniziativa – ha proseguito Cotto – la Consulta intende ribadire il proprio impegno contro il drammatico fenomeno e aderire alla campagna nazionale ‘Respect women Respect the world’. L’indagine sulla violenza che abbiamo svolto in Piemonte può essere un modello a livello nazionale e per questo stiamo organizzando, per il 16 ottobre, un incontro delle donne elette in tutte le altre regioni. Per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica inviteremo inoltre le elette piemontesi a portare il 2 novembre nei cimiteri una rosa bianca in memoria delle donne uccise”.
Una rosa bianca è infatti il simbolo della campagna di comunicazione del Ministero, con lo slogan “La violenza sulle donne avvelena il mondo: aiutaci a fermarla” e con l’invito a indossare qualcosa di bianco nei giorni della Conferenza, il 9 e 10 settembre, per manifestare solidarietà a tutte le donne vittime di abusi e violenze.
In giacca bianca, la delegazione delle Elette piemontesi ha deposto un cuscino di rose bianche nel cimitero del capoluogo: dopo Cotto hanno preso la parola le consigliere regionali Paola Pozzi e Paola Barassi, per ricordare che “dalla ricerca svolta dalla Consulta regionale delle Elette in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, nel periodo 2005-2007 in Piemonte risulta che sono state presentate quasi 20mila denunce di violenza sulle donne (ma i dati vanno triplicati tenendo conto del fenomeno sommerso e non denunciato) e sono state 32 le donne uccise. Inoltre la percentuale più alta delle denunce di violenza, tentata o compiuta, viene da un ambito familiare (36,2 %)”. Infine Paola Perrone, in rappresentanza dell’assessore regionale alle Pari Opportunità Giuliana Manica, ha sottolineato l’impegno della Giunta per aiutare le donne ad ‘uscire dal silenzio’ e denunciare le violenze: “Il Piano regionale di contrasto alla violenza è stato finanziato con 2 milioni e mezzo di euro, circa la metà del bilancio dell’Assessorato, e l’attivazione di sportelli a livello provinciale sta dando i primi risultati”.