ROSANNA VALLEFERRERE D’ASTI – Affollata riunione, martedì 19 febbraio all’agriturismo Sette Colli di Ferrere, per la presentazione della proposta di legge  regionale sull’agriturismo e sulle attività connesse all’agricoltura.  A fare gli onori di casa, insieme al titolare dell’azienda Alessandro Balla e  al consigliere regionale Rosanna Valle, organizzatrice dell’appuntamento,  il presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale e primo firmatario della proposta di legge Gianluca Vignale e il consigliere regionale Angela Motta, che ha sottoscritto  il documento insieme a numerosi consiglieri di maggioranza e di opposizione. “Interessanti e qualificati gli interventi degli operatori agrituristici intervenuti all’incontro – ha dichiarato Rosanna Valle –  che grazie alla loro esperienza hanno saputo fornirci consigli pratici: è stata una consultazione informale delle realtà produttive, che abbiamo già attuato in alcune aree del Piemonte e che ripeteremo presto nel sud Astigiano, utile per capire dalla viva voce degli imprenditori ciò che si potrebbe fare per migliorare l’offerta agrituristica del nostro territorio in un’ottica di sviluppo complessivo dell’accoglienza turistica”. La proposta di legge vuole assicurare una corretta e qualificata valorizzazione delle aziende agrituristiche, regolamentando meglio tutte le attività connesse all’agricoltura, quali la vendita dei prodotti tipici, la pesca turistica, l’itti-turismo, le fattorie didattiche, l’agricoltura sociale, l’agriturismo venatorio e tutto quanto il turismo rurale, sempre più importante in Piemonte.  L’attuale normativa, che risale al 1995, deve essere adeguata alla mutata realtà, soprattutto in considerazione  del fatto che il settore è in costante evoluzione. Prendendo in esame gli ultimi 8 anni  vediamo come le aziende agrituristiche in Piemonte sino passate da 748 a oltre 1.100: secondo gli ultimi dati disponibili nell’arco di un anno si registrano circa  280mila presenze e  oltre 100mila arrivi. La proposta di legge  regionale n. 288 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura”, presentata in Consiglio regionale lo scorso 12 agosto, riconosce  e valorizza le attività agrituristiche, intese come strumenti di organizzazione e valorizzazione del territorio, e quindi come fonti di economia e lavoro, oltre che di conservazione e tutela dell’ambiente e conservazione del patrimonio rurale. Per la prima volta in Italia, viene introdotto l’obbligo di apportare nella preparazione e nella somministrazione di pasti e bevande una quota di prodotto proveniente da aziende agricole piemontesi non inferiore all’85% di cui almeno il 25% ottenuto in azienda. Altre novità sono la regolamentazione in legge (per la prima volta nella nostra regione) dei pesca-turismi, itti-turismi, fattorie didattiche e agricoltura sociale. Inoltre, introducendo una specifica forma di agriturismo, denominata “ospitalità rurale”, l’imprenditore agricolo professionale potrà dare ospitalità liberamente a fronte di un limite massimo di 10 coperti o 10 posti letto. Per quanto riguarda, invece, gli alloggi agrituristici, la proposta di legge elimina il numero massimo di coperti per i pranzi e stabilisce la capacità ricettiva massima di 25 posti letto, nel computo dei quali non sono conteggiati i bambini sotto i 12 anni. Infine  la proposta regolamenta il commercio dei propri prodotti agricoli, ampliandolo e rendendolo trasversale (a domicilio, itinerante, in spazi pubblici, online).