Affrontare e risolvere i problemi legati alle condizioni di tutela e sicurezza dei lavoratori, con particolare attenzione alle criticità del settore edilizio: questi temi sono stati affrontati, ieri, nell’incontro di formazione organizzato dallo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Asl AT) e ospitato nei locali di via Conte Verde dell’Azienda.
“Da oggi, l’Asl, oltre alle operazioni di controllo e vigilanza di prassi – esordisce il direttore del servizio, Roberto Zanelli – è in grado di fornire un doppio strumento di tutela e prevenzione per la risoluzione delle criticità legate ai cantieri edili”.
Nell’incontro di ieri, a cui hanno partecipato un centinaio di professionisti (tra imprenditori edili, associazioni di categoria e sindacati), da una parte è stato ricostruito il 2009 dello Spresal, declinato in cifre, raffronti e percentuali, e dall’altro, sono stati presentati i due nuovi “strumenti” di controllo, pensati dall’Asl per imprese, professionisti e operatori di vigilanza.
Il primo riguarda la prevenzione coordinata del rischio più ricorrente, la caduta dall’alto in cantiere. Lo Spresal ha presentato una sorta di “autocertificazione”: una scheda per gli operatori in cui sono elencati i requisiti minimi di verifica di questo rischio in modo da avere in tempi brevissimi la percezione del rischio e la sua eventuale urgenza. L’Asl quindi aiuta le imprese a prevenire, ancora prima di dover intervenire, per muoversi in una comune direzione di sforzi e migliorie, volti alla tutela di chi lavora.
Il secondo strumento, poi, è stato presentato da Sergio Ardissone, tecnico Spresal, nella sua relazione: “Si tratta di un software molto semplice che permette l’autovalutazione dei principali rischi e, in particolare, di quelli legati alle patologie muscolo-scheletriche. Emergono sempre più decisamente due fattori fondamentali che fanno di queste patologie tra le prime malattie invalidanti, soprattutto in edilizia: la movimentazione manuale dei carichi e i movimenti ripetuti degli arti superiori”.
Il software permette di avere in tempo reale la valutazione sulla presenza, o meno del rischio, e sulla maggiore o minore opportunità di valutare un approfondimento del riscontro stesso.
Definito tecnicamente “Tool Kit”, questo programma può essere richiesto direttamente e gratuitamente allo Spresal (0141/484960/70, spresal@asl.at.it).
“Se non si valuta la sicurezza nei cantieri, non si possono eseguire visite mediche e, senza di queste, non possono arrivare all’Asl segnalazioni legate alle patologie più a rischio”, rileva ulteriormente Ardissone.