asti docgIl legame tra a la Città di Asti e il Consorzio di tutela dell’Asti docg è un fatto storico incontrovertibile e non solo perché il Consorzio vi fu fondato nel 1932 e da allora ha sede nella città di Alfieri. Animati dalla volontà di collaborare si è avviato ieri mattina l’incontro, nella sede di piazza Roma, tra i vertici del Consorzio, rappresentati dal presidente Gianni Marzagalli e dal direttore Giorgio Bosticco con il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo e l’Assessore al commercio, turismo e agricoltura Andrea Cerrato. “Asti e lo spumante che porta il nome di Asti nel mondo devono di più e meglio che in passato, trovare forme comuni e sinergiche di promozione e valorizzazione sul territorio e sui mercati internazionali” hanno convenuto il sindaco Brignolo e il presidente Marzagalli. Si è parlato anche dei flussi turistici in città e nel territorio che devono incontrare l’Asti docg nei bar, ristoranti e alberghi nuove occasioni di consumo come l’Astihour. E’ stata quindi rinnovata l’intesa che metterà a disposizione del Comune astigiano bottiglie e magnum di Asti docg, nella nuova elegante livrea istituzionale, destinate ad essere donate alle personalità che incontreranno il sindaco Brignolo  nella sua veste ufficiale di rappresentante della città. In un clima costruttivo e senza nascondersi le difficoltà, si è anche analizzata la complessa vicenda che ha tenuto finora fuori il territorio del Comune di Asti dalla zona a docg che storicamente comprende 52 comuni a Sud del Tanaro. Il sindaco Brignolo ha ribadito l’interesse del Comune ad essere compreso nell’area a docg. “Lo testimonia la nascita di una associazione di produttori che hanno vigne nel nostro comune e anche la scelta del Consiglio comunale di conferire la cittadina onoraria all’imprenditore Gianni Zonin per gli investimenti viticoli ed enologici che ha compiuto a Castello del Poggio. Una cittadinanza onoraria che non è da leggersi contro qualcuno ma a favore di un imprenditore italiano che ha investito e creato occupazione locale.”. “Il Consorzio dell’Asti su questa delicata questione ha fatto e farà la sua parte, nel rispetto dei ruoli, delle normative vigenti e nell’interesse della denominazione, monitorando la vicenda anche a livello europeo e lavorando per arrivare a soluzioni condivisibili e giuste”.