Facciamo 30 e non 31“, “Eppur mi muovo“, “Lasciatevi trentare“; questi alcuni degli slogan proposti per educare al rispetto delle così dette “Zone 30”: ambiti cittadini in cui la viabilità sarà modificata (tramite minirotonde, rotonde, disassamenti delle carreggiate, disposizione alternate dei parcheggi su ambo i lati della strada, attraversamenti rialzati) consentendo al traffico veicolare una velocità non superiore ai 30 chilometri orari, invece dei normali 50.
Per adesso i progetti sono due: la “Zona 30 centro” (il cantiere della torinese Geoverde System apre il 4 marzo), interessa la corona circolare a protezione della Ztl, l’attuale Ztm, caratterizzata dalla presenza di negozi, uffici e residenze in cui si sviluppa la maggior parte della vita cittadina, circoscritta da corso Dante, via Pietro Micca, via Arò, via Bocca, corso Alfieri e via Giobert; la “Zona 30 nord” (il cantiere aprirà probabilmente a fine mese), nel settore residenziale per eccellenza, si snoda tra corso Dante, via Conte Verde, via Torretta, via Bistolfi, via Sanzio, via Nogaro, corso XXV Aprile e viale Partigiani. 
Maggiore sicurezza per chi vuole vivere la città “a piedi” e allo stesso tempo una netta riduzione dei rischi per gli automobilisti sono, secondo il vice sindaco Sergio Ebarnabo e l’assessore ai Lavori Pubblici Angela Quaglia, gli obiettivi primari che si  raggiungeranno grazie alla realizzazione delle “Zone 30”, ma non è tutto: proprio per disegnare aree urbane più sicure e a misura di cittadino, altri interventi correderanno quelli attualmente in corso, andando a insistere su marciapiedi, rotonde, percorsi per non vedenti, nell’ottica di un miglioramento complessivo della vivibilità delle zone interessate.
Non vogliamo certo ostacolare il traffico – ha commentato il sindaco Giorgio Galvagno – ma ci sembra fondamentale iniziare un cammino di educazione di automobilisti e pedoni nella nostra città, senza contare che la riduzione della velocità comporta meno traffico di transito un atteggiamento alla guida più tranquillo per i conducenti che non perderanno tempo, ma consumeranno meno“.
Il costo delle opere ammonta a 1 milione di euro; finanziati per 500mila euro dalla Regione e altrettanti dal Comune di Asti, i lavori sono stati resi possibili anche dalla partecipazione nell’ottobre 2007 al primo Bando Regionale per la realizzazione di “Zone 30”: tra le 31 proposte presentate dai diversi comuni per ottenere il cofinanziamento, i due del Comune di Asti sono stati entrambi finanziati.