“Lea è viva, in questa piazza”: con queste parole Maria Josè Fava, referente regionale di Libera, ha salutato l’intitolazione dell’area verde antistante il tribunale di Asti al Lea Garofalo (testimone di giustizia e vittima di mafia a soli 34 anni, nel 2009). L’Istituto Castigliano ha partecipato al concorso “Il Silenzio è dolo”, che prevedeva anche l’idea di intitolare uno spazio pubblico cittadino a una vittima di mafia, suggerendo proprio il nome della coraggiosa donna che ha avuto la forza di opporsi alla mentalità mafiosa ‘ndraghetista e che, per questo, è stata barbaramente uccisa. Il Comune di Asti ha accolto la richiesta e ha indicato proprio l’area che questa mattina ha accolto la breve ma toccante cerimonia. “Non è casuale la scelta della zona, il palazzo di Giustizia, ha sottolineato l’assessore Maria Bagnadentro, perché tiene assieme la cultura e il diritto, “due armi che, se combinate contro la mafia, diventano imbattibili”. Il sindaco Fabrizio Brignolo ha ricordato ai tanti ragazzi dell’Istituto presenti il valore dell’impegno civile che “spetta a tutti, a seconda del ruolo: non dobbiamo girarci dall’altra parte”. Rampini (presidente del Tribunale) e Perduca (Procuratore della Repubblica) hanno insistito sul valore e sull’impegno della legalità, ricordando come mafia e mafiosi siano sintomi di un tessuto sociale degradato, e che solo la cultura della legalità sia in grado di porvi un freno. L’intitolazione alla Garofalo fa il paio con quella del tribunale stesso, legato alla memoria di Maurizio Laudi: “I loro nomi letti ogni giorno – hanno ricordato i padroni di casa –  saranno uno stimolo per darci la spinta di realizzare il nostro impegno contro la mafia”. Dopo un ricordo per Lea, firmato dai ragazzi del Castigliano, idealmente rappresentati alla lettura da Martina Serafini, Florin Barbu e Abdessamad Khaouti, è stata svelata la targa.