Compie due anni la Comunicazione Unica (ComUnica), la procedura telematica unificata con la quale, dal primo aprile 2010, è possibile dialogare attraverso un unico canale con il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e gli archivi di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate.
Disponibile sul sito www.registroimprese.it, ComUnica deve essere obbligatoriamente utilizzata da tutte le imprese attualmente esistenti in Italia (oltre 6 milioni) per modificare informazioni o caratteristiche riguardanti la propria azienda e da chiunque intenda dare vita ad una nuova attività imprenditoriale, adempiendo a tutti gli obblighi di legge direttamente on-line e con pochi click.
La “regia” del sistema è affidata alle Camere di Commercio che, attraverso InfoCamere, costituiscono il front office per tutte le comunicazioni che gli interessati sono tenuti ad inviare ai fini dell’iscrizione al Registro delle Imprese, dell’attribuzione del codice fiscale e/o della partita Iva (Agenzia delle Entrate), ai fini previdenziali (Inps) e assicurativi (Inail).
In questo modo ComUnica rende possibile al neo-imprenditore – o a chi un’impresa già ce l’ha – di dialogare con la Pubblica Amministrazione attraverso un solo soggetto  (la Camera di Commercio) che provvede in modo del tutto trasparente a comunicare alle altre amministrazioni interessate i dati di competenza di ciascuna.
Notevoli i vantaggi: “Imprese e  professionisti svolgono tutte le operazioni direttamente dal proprio ufficio con la sola connessione a Internet, riducendo i costi e la complessità delle procedure e avendo a disposizione un servizio continuo, sicuro ed efficiente”, segnala il presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco.

Le pratiche inviate con Comunica al Registro delle Imprese di Asti, nell’arco di 24 mesi (primo aprile 2010-24 marzo 2012) sono state 33.320 di cui 19.572 relative a società e 12.635 relative ad imprese individuali.
La Comunicazione Unica  nel nostro territorio ha accompagnato la nascita di 4.378 imprese (di cui 2.725 con immediato inizio di attività) e la cessazione di 1.227 imprese mentre sono state 23.116 le comunicazioni di variazione di status che le imprese hanno indirizzato agli enti interessati.