I rumors si rincorrono da mesi e, nonostante le smentite ufficiali, la notizia oggi è certa. Contratto, storica Casa spumantiera canellese, è stata acquisita dalla Spinetta dei fratelli Rivetti.
Da settimane nel mondo del vino si parla con insistenza di questa cessione. Qualcosa di più dl solito eno-gossip che periodicamente investe questa o quella azienda vinicola.
Sdp, nei giorni scorsi aveva contattato i due protagonisti della vicenda: Carlo Bocchino, patron dell’omonima distilleria dagli Anni Novanta proprietaria anche della vinicola Contratto, acquisita dalla famiglia del fondatore; e Giorgio Rivetti, l’enologo che insieme ai fratelli Bruno e Carlo, è a capo della Spinetta di Castagnole Lanze, dinamica azienda vitivinicola specializzata nella produzione di vini di pregio con vigneti, oltre che nell’astigiano, anche nella zona del Barolo e in Toscana, nell’area tra Pisa e Volterra.
Entrambi avevano dapprima smentito la notizia di un accordo imminente nonostante continuassero a trapelare indiscrezioni circa trattative sempre più in stato avanzato.
Oggi, 14 marzo, boatos sempre più forti confermano che Bocchino e Rivetti hanno raggiunto l’intesa sul passaggio di mano della Contratto con al centro una cifra che resta top secret nonostante i pettegolezzi la facciano oscillare tra i 5 e i 9 milioni di euro.
Per ora solo Carlo Bocchino ha commentato il passaggio di proprietà con un’intervista esclusiva a Sdp.
Ora non resta che immaginare i futuri scenari. Una delle storiche maison canellesi dello spumante entra nell’orbita di una delle più attive e dinamiche aziende vinicole piemontesi, mantenendo l’impronta del territorio.
D’altra parte Bocchino, a cui va il merito di avere valorizzato negli anni la storica sede della cantina Contratto con sapienti restauri di una delle “cattedrali sotterranee” e anche con iniziative enogastronomiche di altissimo livello, con la cessione di Contratto potrebbe concentrare sforzi e risorse sulla distilleria di famiglia e su altri progetti collegati alla sede storica dell’azienda di grappe.
Per La Spinetta l’acquisizione rappresenta l’ingresso, con un marchio glorioso e proprietario di potenzialità ancora sfruttabili, nel gotha delle bollicine piemontesi e italiane con produzioni di metodo classico, dall’Asti docg ai brut, che hanno fatto la storia della spumantistica italiana nel mondo.
Insomma un bel “colpo” per l’azienda castagnolese che a Barbera, Moscato d’Asti, Barolo, Barbaresco, Barolo e Chianti, affiancherebbe spumanti mitici per appassionati e consumatori come il For England e il Bacco d’Oro o il De Miranda che, vent’anni fa, fu il primo Asti docg aziendale a ripercorrere il metodo nativo della fermentazione in bottiglia per il moscato bianco spumantizzato.
Questi sono gli scenari possibili, in attesa di un’ufficialità concordata tra le parti che fonti vicine alle due aziende, assicurano imminente.

Filippo Larganà