Entro fine mese in duemila negozi alimentari del Piemonte debutterà la dieta sociale: lo ha annunciato ieri sera il nutrizionista Giorgio Calabrese, autore del progetto, all’incontro organizzato dalla consigliera regionale Angela Motta al Centro culturale San Secondo.

Pubblico numeroso e molti interventi dopo che il medico astigiano ha illustrato la campagna di educazione alimentare voluta dalla Regione: nei punti vendita della piccola, media e grande distribuzione i consumatori potranno acquistare prodotti del territorio a prezzo calmierato. “Sarà possibile – ha spiegato Calabrese – consumare un pasto completo (colazione, pranzo, cena) con un costo complessivo, a persona, tra i 4,50 e i 6 euro. Cinquecento ricette, distribuite nei negozi che aderiranno al progetto, aiuteranno a rendere compatibile la qualità del cibo con il costo della spesa”.

La consigliera Motta, prima firmataria in Regione di una proposta di legge che prevede contributi per chi, nelle mense pubbliche o nei ristoranti, acquisterà durante l’anno una certa quantità di produzioni locali, ha insistito sul valore della filiera corta, garanzia di salute per i consumatori, di sostenibilità per l’ambiente e di futuro per il reddito delle aziende agricole.

Intanto si lavora, anche nell’Astigiano, per individuare i punti vendita: “Sicuramente – ha preannunciato Claudio Bruno, direttore di Ascom Confcommercio, che a livello regionale aderisce alla campagna con la Confesercenti – saranno coinvolti gli esercizi che già partecipano all’iniziativa ‘Il salvatasche’ , come i trenta del Mercato Coperto”. “Partiamo con duemila negozi – ha detto Calabrese – ma ci sono segnali per un raddoppio quasi immediato”.

Definita “una soluzione di buon senso, senz’altro condivisibile” dall’assessore alle Politiche Sociali della Provincia, Antonio Baudo, il progetto sulla dieta sociale è stato messo in relazione a esperienze già avviate nell’Astigiano sulla filiera corta (per l’Asl AT è intervenuto il direttore amministrativo Angelo Pescarmona) o alla necessità di tutelare le categorie più deboli (Angioletta Ghidella, Uil pensionati). Altri interventi durante la serata, a cui ha partecipato anche il presidente della Fondazione CRAT Michele Maggiora, da parte di Mario Alfani (Ordine dei medici), Lorenzo Gallo (agrotecnici), Vincenzo Gerbi (Facoltà di Agraria), Giorgio Ferrero (ex presidente Coldiretti), Giuseppe Camisola (Cogesa).

Il rapporto tra alimentazione, disabilità e malattia è stato affrontato da Vincenzo Soverino (Sla, sclerosi laterale amiotrofica), Adriano Capitolo (Unione ciechi e ipovedenti), Aldo Genta (Progetto Itaca).

Rispondendo a una sollecitazione di Capitolo, la consigliera Motta a fine serata ha annunciato che, per dare maggiore evidenza alla campagna regionale nell’Astigiano, organizzerà nei prossimi mesi una cena al buio con le ricette della dieta sociale.