Per la seconda volta consecutiva, la struttura di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dottor Maggiorino Barbero aderisce all’ “H Open Day” promosso dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), che ha già attribuito al Massaia il bollino rosa per l’attenzione riservata all’utenza femminile. L’ospedale cittadino sarà tra i 95 nosocomi italiani coinvolti dall’iniziativa.
Giovedì 20 ottobre, nell’ambito della Giornata mondiale dell’osteoporosi, sarà possibile sottoporsi alla densitometria ossea al dito della mano: in considerazione dei tempi occorrenti per l’esame (circa 20 minuti), il controllo sarà riservato alle prime 18 utenti che si prenoteranno in reparto allo 0141.489510. E’ già possibile telefonare (orario: 12-14).
La densitometria si terrà negli ambulatori di Ginecologia, al terzo piano del Massaia, dalle 8,30 alle 13. L’esame è gratuito e non è necessaria l’impegnativa del medico di famiglia.  

Sempre in settimana la Struttura diretta da Barbero promuoverà, insieme alla Società italiana di colposcopia e patologia cervico vaginale, Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Torino e LILT astigiana, la dodicesima edizione del corso teorico pratico su “Patologia del tratto genitale inferiore: il trattamento a radiofrequenza in regime ambulatoriale e di day surgery”. L’iniziativa, patrocinata dall’Asl, si terrà da giovedì 20 a sabato 22 ottobre all’Hotel Salera.
L’apertura dei lavori si terrà, giovedì alle 10, con il saluto delle autorità e l’intervento dei due direttori del corso: oltre a Barbero, Fausto Boselli (Ginecologia Oncologica Preventiva interna al Dipartimento integrato materno-infantile dell’Università di Modena e Reggio Emilia). Parteciperanno un centinaio di corsisti, tra cui specializzandi, ostetriche e infermieri. Una settantina i relatori, moderatori e tutor, tra i più esperti del settore e provenienti da tutt’Italia.  
Le peculiarità  dell’edizione di quest’anno riguarderanno, in particolare, le problematiche riguardanti il verosimile utilizzo del test per il papilloma virus come indagine di primo livello nello screening al posto del pap test, l’approccio mini-invasivo all’incontinenza urinaria femminile, l’ulteriore ampliamento della parte pratica.
Spiega il dottor Barbero: “Le patologie del basso tratto genitale, virale e neoplastica, ampiamente trattate in questo corso, sono diventate di estrema attualità: non solo per il continuo incremento di questo tipo di malattie che colpiscono le giovani donne, ma anche per l’ormai capillare diffusione, in Piemonte, dello screening citologico per il carcinoma del collo dell’utero che evidenzia sempre più precocemente queste affezioni. E’ ormai dimostrato che la neoplasia al collo dell’utero può essere evitata, nella quasi totalità dei casi, con la prevenzione: attraverso il pap test è possibile evidenziare le prime alterazioni che possono, se non trattate, portare nell’arco di 5-10 anni al tumore vero e proprio”.
Lo specialista ricorda che oggi è possibile trattare queste lesioni preneoplastiche in ambulatorio e con l’anestesia locale ricorrendo alla tecnica della Radiofrequenza. “Si utilizzano – spiega il dottor Barbero – apparecchiature a onde elettromagnetiche con elevata frequenza (simili a quelle delle onde radio) attraverso le quali è possibile asportare le parti di tessuto vulvare, vaginale e cervicale affette dalle alterazioni: tutto ciò avviene senza l’utilizzo del bisturi e con scarsissimo sanguinamento. La guarigione è molto rapida e non è necessario il ricovero della paziente. L’altro aspetto importante riguarda l’assoluto rispetto dell’integrità degli organi trattati, il che consente di preservare la possibilità di future gravidanze”.
Il trattamento a Radiofrequenza costituisce da tempo un punto di eccellenza della struttura del Massaia: i circa 200 casi trattati ogni anno la distinguono a livello nazionale.
Ai partecipanti al corso sarà data la possibilità non solo di aggiornarsi con relatori di chiara fama, ma anche di confrontarsi sulle tematiche pratiche con i maggiori esperti in materia. Durante i lavori saranno inoltre affrontate le nuove tecniche diagnostiche di biologia molecolare “che possono affiancare – indica Barbero – e probabilmente anche sostituire il pap test, aumentando l’efficacia dello screening”. Verranno inoltre discussi i risultati dei primi anni di utilizzo del vaccino contro l’infezione da papilloma virus (quest’ultimo svolge un ruolo di primo piano nella genesi delle lesioni pretumorali e tumorali del collo dell’utero).
“La diffusione dell’infezione causata dal virus – sottolinea Barbero – è in continuo aumento, specialmente nelle giovani donne, e la possibilità di poter disporre di un vaccino efficace rappresenta la vera prevenzione primaria. Durante il corso sarà interessante analizzare i risultati, valutando la percentuale di adesione alla campagna vaccinale e i futuri cambiamenti nella gestione dello screening per carcinoma del collo dell’utero”.