Il sì della Provincia era arrivato nei giorni scorsi e oggi a dare il suo assenso è stato il Comune. La passerella sul fossato di corso Alba, dove nel gennaio scorso ha perso la vita Angela Maria Sonnessa, si farà. A condurre i lavori di messa in sicurezza della fermata dell’autobus della linea 2 sarà un’azienda astigiana che preferisce rimanere nell’anonimato e che si è rivolta al gruppo di cittadini attivi che da tempo seguono la vicenda. Erano stati loro a chiudere il “salto” di un paio di metri con delle transenne provvisorie prima che gli enti preposti intervenissero con una soluzione più stabile, ma comunque non definitiva (a distanza di mesi e dopo l’intervento di alcune trasmissioni tv). Non appena il progetto dell’installazione di una passerella e dei parapetto verrà approvato dalla giunta comunale, i tecnici privati si metteranno a lavoro e nel giro di pochi giorni porranno in sicurezza la fermata del pullman. Senza gravare in alcun modo sulle casse di Comune e Provincia. Una soluzione risolutiva che eviterà altri incidenti come quello che il 29 gennaio scorso è costato la vita ad Angela Maria Sonnessa, pensionata di 73 anni, caduta nel fossato di scolo delle acque dopo essere scesa dal pullman. Allora il canale non era delimitato e segnalato in alcun modo. Il marciapiede si interrompeva bruscamente con un salto di un paio di metri. La donna, che non conosceva quel tratto di strada che oltretutto non è illuminato, era caduta trovando la morte. La figlia Sara Lo Sasso e gli altri familiari l’avevano cercata per giorni fino a quando un abitante della strada aveva notato la presenza di un  corpo nel canale di scolo. Era quello dell’anziana. Da allora la famiglia, affiancata poi dal gruppo di cittadini attivi, si era battuta affinché non si ripetessero tragedie simili. Ora la questione della messa in sicurezza del fossato sembra destinata ad andare a buon fine anche se rimane in ballo quella più annosa delle responsabilità civili e penali. Sarà la magistratura a stabilire se Comune o Provincia  abbiano delle colpe e se debbano in qualche modo risarcire la famiglia della vittima.