E’ cominciato dal quadrante Alessandria-Asti l’esame degli atti aziendali di Asl e Aso da parte della Regione Piemonte e questa mattina la Giunta regionale ha già recepito i primi tre atti dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera  Ss. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, dell’Asl di Alessandria e dell’Asl di Asti. “Una scelta precisa – spiega l’assessore alla sanità Antonio Saitta – quella di privilegiare anche nell’attenzione il territorio fuori Torino, in particolare il quadrante sud-est al quale abbiamo dato una serie di prescrizioni precise perché è indispensabile che ognuno dei tre atti aziendali venga allineato maggiormente e si concretizzi ancora di più l’integrazione avviata fra le tre realtà. Siamo anche intervenuti con indicazioni precise per dare attuazione concreta alle scelte di programmazione assunte ormai da tempo: chiediamo alcuni sacrifici con la riduzione di incarichi di vertici nel settore amministrativo. Non posso pensare che, mentre razionalizziamo le strutture complesse nei reparti, non si tocchi nulla negli uffici”. Entro dieci giorni, le tre aziende sanitarie dovranno adeguare i documenti e di conseguenza la loro organizzazione secondo le prescrizioni ricevute oggi dalla Giunta regionale. Tra le indicazioni da rispettare relative al quadrante: una sola ed unica struttura complessa “acquisti” presso  l’ASL di Alessandria (in linea con la delibera regionale sulla centralizzazione degli acquisti) che svolgerà la funzione per tutte e tre le aziende; una sola ed unica struttura complessa “sistemi informatici” presso l’ASO di Alessandria che  svolgerà la funzione per tutte e tre le aziende; la realizzazione di un Dipartimento interaziendale funzionale di “riabilitazione” tra le tre aziende e la realizzazione di un Dipartimento interaziendale funzionale di Emergenza e Accettazione (DEA) tra l’ASL di Alessandria e l’AO di Alessandria in coordinamento  con il DEA dell’ASL di Asti; per quanto concerne il presidio di Acqui Terme si deve prevedere un collegamento funzionale con l’azienda ospedaliera di Alessandria. “Ci tengo a ribadire – aggiunge Saitta – anche altri punti fermi: all’ospedale di Casale Monferrato resta il reparto di oncologia al quale presto verrà assegnato un primario e rafforzato il personale medico e la struttura avrà avere posti letto e relativo personale afferenti direttamente al Dipartimento di riferimento; l’attività della lungodegenza di Ovada dovrà avere anche indirizzo riabilitativo all’interno del coordinamento funzionale del relativo Dipartimento funzionale; per Asti un solo Distretto potrà essere qualificato come struttura complessa”. Saitta conclude richiamando l’importanza che gli atti aziendali siano in linea con la riorganizzazione ospedaliera e territoriale: “anche questo tassello diventa determinante per arrivare a fine novembre a chiudere- dopo cinque anni- il doloroso percorso del Piemonte nel piano di rientro dal debito sanitario”.