La società cinese che ha acquistato la Way Assauto ha comunicato l’intenzione di trasferire lo stabilimento in un nuovo capannone, sempre all’interno del Comune di Asti, al fine di rilanciare e incrementare l’attività di ricerca e produzione di ammortizzatori. La notizia di una trattativa molto avanzata è stata data mercoledì pomeriggio dal Sig. Zhao Zhijun, della Nanyang Cijan Auto Shock Absorber Co., nell’incontro convocato in municipio dall’amministrazione comunale, alla presenza del sindaco Fabrizio Brignolo, dell’assessore alle attività produttive Marta Parodi e dei rappresentanti di Fiom, Film e Uilm: Seck Mamadou, Salvatore Pafundi e Silvano Uppo. Nella giornata di ieri l’azienda ha comunicato di aver perfezionato la trattative, nel senso che la proposta di acquisto del capannone è stata accettata dal venditore. Secondo l’azienda, quindi, già mercoledì della prossima settimana si formalizzerà il compromesso, in pochi mesi si perfezioneranno gli atti notarili e già in estate potrebbe partire il trasferimento del laboratorio e, successivamente, dei macchinari. Il nuovo stabilimento sarà nel capannone, di circa 4.000 metri quadri, in cui aveva sede la Nuova Olter in corso Casale, nei pressi di Stazione di Portacomaro, poco distante dalla Perlino. La notizia è stata salutata positivamente dalle organizzazioni sindacali, che avevano chiesto al Comune di convocare l’azienda proprio per avere certezze sulle prospettive di sviluppo dell’attività in Asti. E’ infatti opinione diffusa che per un rilancio dell’azienda sia necessario il trasferimento in uno stabilimento più moderno della vecchia sede di via Antica Cittadella. Si ritiene che solo in un nuovo capannone possa essere razionalmente organizzata l’attività di ricerca e produttiva e che una nuova sede possa conferire maggior competitività anche in termini di immagine verso i potenziali clienti. La dirigenza cinese ha ribadito quanto affermato in precedenza circa la centralità del laboratorio e l’intenzione di farlo diventare centro di ricerca per l’intero gruppo. Attualmente gli occupati sono circa venticinque. Il rilancio dell’attività potrebbe portare ulteriori incrementi occupazionali, anche se rimarranno sempre lontani i numeri della vecchia Waya. Sia l’Amministrazione che i sindacati hanno valutato positivamente la notizia: il fatto che vengano sostenute ingenti spese per l’acquisto del nuovo capannone e per il trasloco è infatti considerato un indice della fondatezza dell’impegno a mantenere e incrementare l’attività in Asti.