danilo merloSiamo un bel gruppo, vogliamo e possiamo essere artefici del nostro futuro e questa sera abbiamo anche avuto la conferma di fare parte di una grande organizzazione”, è veramente soddisfatto Danilo Merlo delegato di Giovani Impresa Coldiretti Asti. Unendo la determinazione e la freschezza di chi ha soli 22 anni, Danilo, giovane imprenditore agricolo di Monastero Bormida, ha condotto l’assemblea provinciale col piglio di un veterano, guidando l’aggregazione degli under 30 dell’Astigiano in una sorta di “stati generali dell’agricoltura”. Eloquente il titolo dato alla serata: “Pionieri di un nuovo modello di sviluppo”, ovvero la voglia e la determinazione di essere protagonisti di questo “rinascimento” dell’agricoltura. Un “rinascimento” già tracciato da Coldiretti in questi ultimi anni con tanti progetti innovativi che evidentemente fanno leva proprio sull’aggregazione dei Giovani Impresa per dare un’ulteriore spinta ad un Paese che stenta ad avviare qualsiasi riforma. Infatti è stato molto chiaro il direttore regionale Coldiretti Antonio De Concilio nel suo intervento finale della tavola rotonda organizzata presso la bella sala delle riunioni di Tenuta La Pergola a Cisterna d’Asti: “Contiamo su voi giovani – ha sottolineato De Concilio – per divulgare a tutta la base associativa le tante iniziative del progetto Coldiretti. Facciamo appello alla vostra creatività e alla vostra intraprendenza per arricchire ancor più l’ormai lungo cammino intrapreso con Campagna Amica e con i tanti progetti economici e di filiera che ci stanno dando tante soddisfazioni”. Di fronte a circa 200 giovani, praticamente un terzo degli astigiani associati Coldiretti con meno di trent’anni che operano professionalmente in agricoltura, l’Assemblea di Giovani Impresa Asti si è sviluppata attorno alla tavola rotonda a cui hanno preso anche parte il presidente provinciale e vice presidente regionale Coldiretti, Roberto Cabiale, la delegata regionale Coldiretti Giovani Impresa, Valentina Binno, l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e il Capo area sicurezza alimentare e produttività della Confederazione nazionale Coldiretti, Rolando Manfredini. Particolarmente vivace ed interessante l’intervento del funzionario di Coldiretti nazionale incentrato sulla sovranità alimentare da perseguire per valorizzare il Made in Italy e per contrastare i falsi dell’agroalimentare spacciati in tutto il mondo per un valore che oramai ha toccato i 60 miliardi di euro. “Praticamente – ha rilevato Manfredini – il prodotto venduto come falso Made in Italy nel mondo, è quasi pari al doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali. Una cifra spaventosa e cresciuta a dismisura nell’ultimo decennio e che molte volte non tiene conto dei prodotti agroalimentare trasformati “ibridi”, ovvero con un ingrediente del Belpaese e altri raccattati in tutto il mondo alla ricerca dei costi più bassi. Per questo noi chiediamo un’etichettatura obbligatoria che tenga conto di tutti gli ingredienti contenuti negli alimenti. Oggi purtroppo, molte volte di originale o simil originale ci sono solo i nomi dei prodotti”. Così come si è visto in un video lanciato nel corso dell’assise di Cisterna tratto dalla trasmissione “Striscia la Notizia” in cui Jimmy Ghione e Rolando Manfredini mostrano tutta una serie di prodotti falsi Made in Italy  scovati all’estero come gli ormai tristemente noti vini fatti con la polverina, i “wine kit” con nomi che si rifanno alle Doc italiane. Anche il presidente provinciale e vice presidente regionale Coldiretti, Roberto Cabiale, ha ammonito su come anche nel nostro Piemonte ci siano aziende che operano contro il vero Made in Italy, con alcuni esempi concreti ha spiegato lo sfruttamento all’estero in modo inappropriato dei nostri brand legati al territorio. “La strada per combattere le “falsificazioni” – ha sottolineato Cabiale – è quella di accorciare sempre più le filiere, di essere protagonisti, come giustamente volete esserlo voi giovani, e di portare ai tavoli decisionali le vere istanze dei veri imprenditori agricoli”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, è invece stato sollecitato dai giovani Coldiretti in merito al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte in fase di approvazione dall’Unione Europea. Sarà lo strumento principale per programmare il futuro delle imprese agricole piemontesi e potrà e dovrà sicuramente contenere tutti quegli elementi innovativi reclamati dai giovani. “Anche io come voi – ha sottolineato Ferrero ricordando il suo passato di delegato del Movimento Giovanile Coldiretti Asti – ho vissuto la stagione del cambiamento della nostra agricoltura, era ancora l’epoca in cui fare il coltivatore diretto rappresentava qualcosa di vecchio ed era considerato un mestiere di serie “B”; invece oggi tutti ambisco ad una vita a contatto con la natura, chiunque vorrebbe fare l’imprenditore agricolo. Questo per voi può essere motivo d’orgoglio e una spinta positiva per migliorarvi e proseguire da protagonisti nei vostri progetti”. Non a caso, direttamente dalla platea sono anche state portate importanti testimonianze di alcuni giovani che in questi anni hanno saputo affermarsi con nuove iniziative imprenditoriali intrise di idee innovative. Sono interventi: Andrea Rabino, Francesco Maccario, Marco Rabezzana, Rachele Beglinger, Simone Perfumo. Luigi Longo, orticoltore di Valgera, ha invece portato direttamente sul pulpito la sua esperienza, realizzata con i fratelli, di trasformare il canale di vendita all’ingrosso della grande azienda di famiglia, in vendita diretta al consumatore, anche grazie ai nuovi mezzi di comunicazione. Tra le altre cose, Valentina Binno, delegata regionale Coldiretti Giovani impresa, ha annunciato la nascita della Summer School con cui si individueranno 30 giovani eccellenti laureati italiani e stranieri per un percorso formativo che possa contribuire a far evolvere al massimo le potenzialità del Made in Italy, come brand a livello internazionale. In definitiva, come ha sottolineato il direttore regionale Coldiretti, Antonio De Concilio, ieri sera a Cisterna d’Asti, si respirava una boccata di aria fresca, al contrario di cosa sta evidentemente succedendo in gran parte del nostro Paese. Fra strategie e tanti progetti, questo è sicuramente un buon viatico per un futuro da protagonisti per i giovani impegnati in agricoltura, così come speravano Danilo Merlo e i gli imprenditori under 30 astigiani prima di organizzare la tavola rotonda.