La Giornata mondiale dell’osteoporosi è approdata anche ad Asti: per la prima volta, oggi, la struttura di Ginecologia diretta da Maggiorino Barbero ha ospitato l’iniziativa, promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda). Quest’ultimo ha deciso di coinvolgere nell’ “Open Day” gli oltre settanta ospedali (compreso quello cittadino) premiati nel 2010 con il bollino rosa per l’attenzione riservata al mondo femminile.

Venticinque i posti, già esauriti nei giorni scorsi, a disposizione delle astigiane interessate a sottoporsi all’esame della densitometria ossea al dito della mano. Le richieste in lista d’attesa saranno soddisfatte più avanti in coincidenza con nuove iniziative di sensibilizzazione sulla prevenzione dell’osteoporosi.

Questa malattia, secondo il 60% delle donne italiane (così come emerge da una recente indagine) è una conseguenza ineluttabile dell’età che avanza: le intervistate non prendono invece in considerazione il fatto che essa dipenda dallo stile di vita e, in particolare, da dieta e attività fisica. Solo il 50% conosce il ruolo fondamentale della vitamina D per la salute delle ossa e sono consapevoli che l’esposizione al sole ne stimola la produzione. Va meglio, invece, per l’importanza del calcio: 9 donne su 10 sanno che si trova nel latte e nei suoi derivati.

Ma il dato più  allarmante è che non esiste alcuna consapevolezza riguardo alla possibilità di svolgere una corretta prevenzione sia della malattia in età giovanile che delle fratture in età avanzata. Solo al Nord una esigua minoranza (18%) sa che l’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e che l’accumulo di calcio e vitamina D insieme all’attività fisica regolare a questa età è fondamentale per costituire ossa forti. Mentre l’80% dichiara che il momento per iniziare a prevenire la malattia è durante la menopausa o, addirittura, dopo una frattura, quando ormai è troppo tardi.