L’aria di Asti è “malata”. E’ quello che emerge da un rapporto di Legambiente Asti che ha preso in analisi i dati delle tre centraline cittadine, quelle in via Baussano, in via Salvo d’Acquisto e Vinchio. Secondo le registrazioni, infatti, nei primi mesi del 2013 la nostra città ha già superato i limiti di legge per quanto riguarda il Pm10 (che è di 50 microgrammi per mc). Cosa fare quindi per i prossimi mesi? “Bisognerebbe bloccare il transito delle auto – commenta ironicamente Giancarlo Dapavo del Circolo Gaia Asti – anche se per la nostra città la soluzione sarebbe più semplice: un centro storico pedonale allargato, Ztl di contorno e parcheggi periferici di scambio collegati con piste ciclabili e trasporti pubblici”. Legambiente segnala anche che nell’Astigiano si sono superati i livelli di PM 2.5 (superiori a 20 microgrammi per mc). Si tratta del livello di nanopolveri molto dannose per l’apparato respiratorio. Sembra che la causa di questo inquinamento sia una sola, almeno la causa maggiore, ossia il traffico. Nel 2012 infatti tutte le caldaie sono state convertite o adeguate secondo alcuni precisi paramentri, mentre la chiusura negli anni scorsi di alcune aziende altamente inquinanti sul nostro territorio ha smorzato di netto la produzione nell’aria di particelle nocive. La colpa della presenza di Pm10 nell’aria astigiana è quindi del traffico. Una questione che in città è all’ordine del giorno visto che anche il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno sul piano traffico e che nei prossimi giorni si svolgerà sul tema un consiglio comunale aperto. “Chiediamo al sindaco Fabrizio Brignolo di prendere dei provvedimenti –  ha chiosato Dapavo -. Sappiamo che la situazione economica non è rosea ma inizialmente basterebbe investire poche centinaia di euro sulla segnaletica per creare un’oasi pedonale in tutto il centro storico. Il piano comunale esiste già ed è quello approvato ai tempi della Giunta Voglino. Basterebbe metterlo in atto”.