“Quello che è successo oggi  credo che sia l’immagine più adatta a certificare il fallimento di tutta una classe dirigente, non solo politica, ma culturale e civile. Abbiamo avuto la prova che se avessimo saputo presentare uno straccio di progetto di respiro avremmo salvato la nostra terra”. A parlare è Marco Galvagno, presidente del consiglio provinciale, dopo la decisione del Consiglio dei Ministri che oggi ha messo la parola fine alla Provincia di Asti. “Oggi abbiamo avuto la prova che la provincia non ci sarà più perché non abbiamo saputo  guardare più in là del nostro naso e unirci attorno all’unico progetto che l’avrebbe potuta salvare, allargare, rendere più forte e più ricca: il progetto Enolandia (La provincia del vino) – continua Galvagno -. Sapete tutti benissimo di che si tratta: creare un’alleanza tra le città del vino del Piemonte, cedendo ciascuno una piccola fetta di potere, un piccolo posto a tavola, per dare vita alla terra del vino, cioè un polo socioeconomico capace di attrarre attenzione, risorse, investimenti, anche turismo, e quindi continuare a garantire servizi di qualità e opportunità di lavoro e sviluppo al territorio e ai cittadini.  Enolandia era questo, non altro. Un progetto vincente e, dunque, un progetto prima ignorato, poi deriso, poi osteggiato e infine ripresentato fuori tempo massimo, sotto falso nome e solo per intestarsi una battaglia che non è mai stata combattuta, se non da quei pochissimi che ci hanno creduto, dentro e fuori della Provincia di Asti”. Interrogato sulle dimissioni della presidente Maria Teresa Armosino Galvagno ha aggiunto: “Il tempo le darà ragione e smentirà coloro che,  in pubblico alcuni, in privato moltissimi, hanno strumentalizzato le sue dimissioni accusandola di pensare solo a se stessa e alla sua carriera”.