A partire da lunedì mattina saranno prelevati campioni di acqua da quaranta pozzi nella zona di San Fedele, per verificare se i lavori di bonifica della “nuova cromatura” che sono in dirittura d’arrivo hanno smosso il sottosuolo e creato problemi alla zona. La scorsa primavera, infatti, quasi settanta pozzi erano stati chiusi a titolo cautelativo, per evitare che i lavori in corso nel sottosuolo potessero in qualche modo determinare fuoriuscite di sostanza inquinante dal sito della vecchia fabbrica e per via di un aumento delle concentrazioni di solventi riscontrato nella zona, probabilmente  a causa di uno sversamento accidentale dei reflui dell’area dello stabilimento. I campionamenti si protrarranno fino alla fine del mese di novembre, quindi inizieranno le analisi che consentiranno di comprendere se la situazione sia migliorata e se quindi i pozzi possano essere riaperti o se occorrerà attendere ancora.   Trecento litri gratis di acqua al giorno. Nel frattempo la giunta comunale ha deliberato che i titolari dei pozzi chiusi otterranno lo sgravio di 300 litri di acqua al giorno dalle bollette relative alla scorsa estate per il periodo. “Abbiamo così mantenuto fede all’impegno assunto nell’assemblea pubblica in quartiere, di autorizzare i cittadini che hanno i pozzi chiusi a innaffiare per l’estate con l’acqua potabile gratuitamente” spiega il sindaco Brignolo. La maggior parte dei settanta titolari dei pozzi chiusi, avendo bisogno di poca acqua, ha deciso di utilizzare la potabile e fruire dell’abbuono dei 300 litri al giorno; gli utenti proprietari di appezzamenti più grandi, che avevano bisogno di quantità maggiori, avevano richiesto l’installazione di cisterne per la raccolta dell’acqua che per tutta l’estate è stata fornita dalle autobotti del comune, anch’essa gratuitamente.   La “vecchia cromatura”. Nel frattempo procede l’iter per la bonifica dell’altra area contaminata dal cromo nello stabilimento della Way Assauto, la cosiddetta “vecchia cromatura”. L’ordinanza con cui è stata disposta la bonifica a carico della Alcatel, è stata impugnata dalla multinazionale francese, ma il Tar ha respinto il ricorso. La parola è ora al Consiglio di Stato cui la Alcatel ha fatto appello. Al momento il primo round pare sia andato a favore della bonifica in quanto neppure il Consiglio ha disposto la sospensione del provvedimento in attesa della sentenza definitiva. Nella foto l’assemblea svoltasi a marzo in quartiere