Permane la situazione di emergenza controllata del torrente Belbo, oggetto ormai da oltre un anno della massima attenzione da parte di tutti gli enti competenti (Regione, Provincia, Autorità d’Ambito, Comuni) con il supporto di ARPA e il propositivo apporto delle locali associazioni ambientaliste. La situazione di criticità – spiegano i tecnici dell’Assessorato provinciale all’ambiente – è legata ad una serie di fattori concomitanti: l’elevato scarico delle attività enologiche al depuratore di Santo Stefano Belbo con l’incapacità di tale depuratore di trattare le quantità in arrivo, nonché un periodo di scarsità di piogge con una conseguente minor portata d’acqua nel Belbo che non ha quindi la necessaria capacità di diluizione ed autodepurativa,
“La soluzione definitiva individuata e già disposta nelle settimane scorse nell’ambito di un tavolo interprovinciale – dichiara l’Assessore all’ambiente della Provincia di Asti Pierfranco Ferraris – è mirata all’adeguamento strutturale del depuratore di Santo Stefano Belbo, oggi inadeguato a trattare il cospicuo volume di reflui da cantina che viene recapitato durante la stagione della vendemmia; i lavori sono iniziati il 31 agosto e l’efficacia di tali interventi si potrà verificare nella prossima estate e alla riduzione degli apporti delle attività produttive enologiche che, per una quota parte, dovranno attrezzarsi in modo autonomo con pretrattamenti e stoccaggi. Attualmente – aggiunge Ferraris – è dunque necessario convivere con una situazione di gestione provvisoria delle fasi di depurazione, legata ai lavori sull’impianto”.
I tecnici della Provincia fanno rilevare come in questo scorcio di estate e per le prossime settimane si riproponga un momento di criticità che gli enti stanno fronteggiando con un aumento dell’attività di monitoraggio e controllo, nonché con l’intensificazione dell’attività di collaborazione e coordinamento.
“Si sono anche studiate azioni alternative ed utili ad una migliore depurazione dei reflui – chiarisce Ferraris – e in concreto, già nel mese scorso la Provincia di Asti ha verificato la disponibilità dell’Acquedotto della Valtiglione, gestore del depuratore di Nizza, a recepire parte dei reflui da cantina destinati al depuratore di Santo Stefano al fine di alleggerire la situazione del medesimo”.
Inoltre martedì scorso un summit tecnico tra Provincia di Asti, Autorità d’Ambito e Arpa, convocato in esito ad una prima campagna di controlli di Arpa, ha individuato le seguenti linee di azione:
1. sospensione delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia all’attingimento di acqua dal Torrente Belbo stante il ridotto deflusso presente che aggrava la situazione;
2. richiesta alla Provincia di Cuneo di valutare analogo provvedimento;
3. richiesta alle competenti autorità di intensificare l’attività di vigilanza su eventuali sversamenti abusivi in alveo o scarichi non a norma;
4. stretto coordinamento tra Provincia, Arpa e Comuni rivieraschi del territorio astigiano al fine di svolgere una congiunta attività di monitoraggio, raccogliere le segnalazioni ed informare prontamente i cittadini adottando eventuali provvedimenti di urgenza che si rendessero necessari;
5. attivazione di uno specifico tavolo di concertazione esteso a tutti i Comuni Astigiani e Cuneesi interessati dal corso d’acqua.
Domani, in Provincia, è prevista una riunione operativa tra i comuni rivieraschi astigiani. Degli esiti dell’incontro verrà data massima informazione ai cittadini in particolare per aggiornarli sulla situazione in atto. “Particolare attenzione – dichiara l’assessore Ferraris – verrà posta nel monitorare anche gli aspetti igienico sanitari grazie alla collaborazione dell’Asl. La situazione è di emergenza controllata e permarrà tale ancora per alcuni mesi ma sotto lo stretto monitoraggio di Provincia, Comuni e ARPA”.