brachettoCia e Confagricoltura di Asti e Alessandria hanno deciso di confrontarsi con il mondo della produzione sul difficile momento del Brachetto d’Acqui per cui è stata chiesta, in un recente incontro tra esponenti del Consorzio di tutela e dirigenti di Cantine Cooperative, la riduzione delle rese alla inaccettabile quota di 30 quintali/ettaro per la prossima campagna vendemmiale. “Dai 20mila euro/ettaro di ricavo per il viticoltore di una decina di anni or sono – affermano i dirigenti delle due organizzazioni agricole – siamo ora passati a 6 mila euro con il dimezzamento delle bottiglie vendute dall’industria. In questo modo più della metà delle uve Docg viene destinata a prodotti alternativi concorrenziali che di fatto fanno scomparire la Docg stessa”. Una situazione insostenibile che prefigura – affermano ancora gli esponenti di Cia e Confagricoltura – il collasso del  comparto entro due vendemmie e che richiede un’immediata inversione di tendenza con scelte coraggiose e decisioni anche dolorose che impegnano l’intero comparto. Per discutere della questione è stato organizzata un’assemblea pubblica per martedì 24 Giugno (inizio ore 21) nel salone Belle Epoque del Grand Hotel Acqui Terme allo scopo di esaminare la già citata proposta del Consorzio del Brachetto e di valutare eventuali ipotesi di accordo alternative. All’incontro di Acqui Terme faranno seguito altri incontri nelle aree di maggior produzione delle uve Brachetto.