Il piano sanitario presentato dalla giunta Cota conterrebbe “disposizioni prive di copertura finanziaria”, per questo il Governo ha deciso di impugnarlo.

“Non abbiamo ancora letto i motivi dell’impugnativa da parte del Consiglio dei ministri della legge regionale 3 del 28 marzo 2012 – dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino – I nostri uffici hanno contattato il Ministero. Sembra che l’azione sia stata avviata per una presunta mancanza di copertura finanziaria relativa alle incentivazioni che verrebbero date agli enti gestori dei servizi sociali, qualora raggiungessero la coincidenza di dimensionalità con i distretti ai quali fanno capo”.

“Il Ministero sostiene che non ci sarebbe copertura finanziaria idonea – continua Monferino – In realtà non c’é bisogno di una maggiore copertura, perché il fondo destinato agli enti gestori in questione verrebbe ripartito in misura maggiore a quegli enti che raggiungono l’obiettivo dimensionale e in misura minore agli enti che invece non lo raggiungono. Il fondo dunque rimane invariato e non necessita di alcuna copertura addizionale. In più. il fondo per gli enti gestori fa capo alle Politiche sociali e non alla Sanità, quindi ogni riferimento al piano di rientro, che, come noto, riguarda la spesa sanitaria, non tocca gli ammontare relativi alla spesa per le Politiche sociali. È quanto abbiamo spiegato in una lettera inviata ieri in risposta alle richieste sollevate dal Ministero”.

L’assessore annuncia inoltre che “ho avuto l’opportunità di parlare, qualche minuto fa, con il ministro Balduzzi: una telefonata che mi ha rasserenato, perché il ministro ha confermato che l’impianto complessivo della riforma è stato accettato e non è per niente messo in discussione. L’unico rilievo che avrebbe portato a questa impugnativa riguarda un profilo particolare, quello appunto delle incentivazioni, che peraltro, come detto nella nostra risposta, è stato a nostro parere totalmente chiarito”.