Piante secolari abbattute, tetti scoperchiati, cantine allagate e gravi danni alle colture agricole. Il nubifragio che si è abbattuto sull’Astigiano e il Monferrato nella serata di ieri è stato sicuramente un evento eccezionale. I tecnici Coldiretti si sono attivati fin da subito per una valutazione dei danni e per disporre le immediate prime pratiche agronomiche al fine di salvare parte dei raccolti. La grandine accompagnata da forte vento ha colpito a macchia di leopardo i vigneti, gli orti e le colture cerealicole.

La maggiore criticità si registra nella zona pregiata della Barbera d’Asti Docg, in particolare ad Agliano Terme e a Moasca, dove la grandine ha spazzato i vigneti con danni fino al 70% del preventivato raccolto. Secondo i primi sopralluoghi, nelle aree limitrofe la percentuale di mancato raccolto parte dal 30% con forti differenze nei territorio dei comuni di Castelnuovo Calcea, Costigliole, Montegrosso, San Marzano Oliveto (con danni anche agli impianti di mele), Vinchio e Vaglio Serra.

Altra zona particolarmente interessata dal fenomeno è il territorio del comune capoluogo, con danni alle produzioni orticole ed anche strutturali alle serre. Le fortissime raffiche di vento hanno, un po’ ovunque, da sud a nord della provincia, provocato l’allettamento di grano, orzo, mais e degli altri seminativi.

“A memoria d’uomo – sottolinea il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale – non si ricorda una precipitazione così consistente, diffusa e, soprattutto, accompagnata da raffiche di vento così violente. In pochi minuti, per molte imprese agricole, è stato vanificato il lavoro di gran parte dell’anno. Coldiretti, con i suoi uomini e la sua struttura tecnica, è impegnata per alleviare le gravi perdite subite dagli associati. Invitiamo anche i Sindaci dei Comuni a predisporre le opportune segnalazioni per il carattere di evento calamitoso eccezionale”.