OSPEDALE CARDINAL MASSAIA - GAZZETTA D'ASTILa Giunta Municipale di Asti nella seduta di ieri ha deliberato il ricorso al TAR contro la delibera regionale di riordino della rete ospedaliera che penalizza fortemente la struttura di Asti. “Ho parlato con il sindaco di Tortona che si sta muovendo nella stessa direzione e abbiamo deciso di unire le forze. Per questo – spiega il sindaco Fabrizio Brignolo – abbiamo entrambi deciso di incaricare l’avvocato Paolo Scaparone di Torino”. “Cercheremo di evidenziare che questa delibera è una variazione sostanziale del piano sanitario regionale, adottata senza seguirne le procedure, che prescrivono consultazioni e confronti che non sono stati fatti, al fine di ottenere una sospensione del l’attuazione del piano per poter discutere le scelte nel merito”. Rispetto alla posizione di Tortona, quella di Asti è ancora più difficile, perché Tortona viene penalizzata dalla Regione a favore di Novi Ligure, che ha un ospedale di pari livello gerarchico. Per Asti la strada è ancora più in salita, perché l’ospedale “rivale” è quello di Alessandria che, formalmente, è di livello gerarchico superiore. “Abbiamo coinvolto nel lavoro medici e tecnici sanitari, per predisporre dodici schede in cui illustreremo, reparto per reparto, i danni che si arrecherebbero ai cittadini piemontesi, attuando le delibera: dimostreremo che il trasferimento di reparti da Asti ad Alessandria è impossibile, perché quest’ultimo ospedale è già saturo e per costruire e attrezzare  nuovi locali ci vorrebbero milioni di euro, che non ci sono e non sono previsti in nessun atto della Regione” aggiunge il sindaco. Per ragioni pratiche la città di Asti ha assunto per prima la delibera con cui ha incaricato il legale, ma il Comune vuole essere capofila e promotore di un fronte più vasto. Il consiglio provinciale, anch’esso presieduto dal sindaco Brignolo, si è già espresso in questo senso e anche i comuni di Nizza e Canelli con i sindaci Pesce e Gabusi hanno annunciato che parteciperanno alla causa. “La delibera del Comune di Asti – dice Brignolo – è costruita in modo da lasciare aperta la porta a tutti coloro che vorranno aggregarsi: comuni, ai quali manderemo un invito formale a unirsi a noi; associazioni; altri enti e così via”. “Fino all’ultimo cercheremo di usare le armi della politica, perché siamo convinti che la delibera regionale sia sbagliata nel merito: per questo confidiamo che il dialogo e il buon senso possano alla fine avere la meglio, prima che la parola passi definitivamente alla magistratura” conclude Brignolo. In questo senso sarà fondamentale l’atteggiamento che assumerà la Regione nelle prossime settimane, in vista dell’incontro con l’assessore Saitta, previsto ad Asti per il 16 gennaio.