Santa Maria Nuova sarà aperta a tutti i fedeli, cattolici e ortodossi. Padre Marius Trifini, guida spirituale della numerosa comunità di romeni a cui è stata concessa in comodato d’uso la chiesa parrocchiale, rassicura la popolazione e fuga ogni dubbio. I cattolici non saranno affatto banditi e potranno entrare in chiesa ogni volta che vorranno, partecipando, se vorranno alle funzioni ortodosse. Quella romena è una comunità molto numerosa. Parliamo di 2500-3000 persone solo in Asti, a cui si aggiungono i molti residenti nel nord della provincia fra San Damiano e Villafranca. Si tratta di una comunità giovane e praticante che qui vive la sua vita liturgica dal 2000. Fino ad ora si sono susseguiti quattro sacerdoti: padre Gheorghe Vasilescu e padre Lucian Rosu, che adesso celebrano a Torino, padre Catalin Zaharia, ora ad Alba e padre Paul Porcescu (inviato in America). “Si sono impegnati a offrire ai fedeli ortodossi la possibilità di crescere spiritualmente per il bene di tutti i romeni e gli italiani – spiega padre Trifini -. In questo loro impegno, per fare crescere il popolo di Dio, hanno ricevuto un aiuto dalla chiesa Cattolica la quale ci ha offerto sempre un appoggio prezioso per poter svolgere l’attività ecclesiastica. Questo è un motivo di gioia per noi è deve esserlo anche per la comunità cattolica”. In questi anni la comunità ortodossa è cresciuta, si sono celebrati matrimoni e battesimi; per questo sono state date possibilità di culto a San Silvestro, condivisa con i cattolici, e oggi la decisione di affidare in comodato d’uso Santa Maria Nuova. Decisione arrivata dopo la richiesta risalente allo scorso maggio di monsignor Siluan, vescovo della Diocesi ortodossa romena d’Italia. “Dentro la chiesa non verrà tolto nulla – continua padre Marius -. Aggiungeremo solo le nostre iconostasi davanti all’altare”. Tante anche le celebrazioni previste. Oltre alle due messe, quella della domenica e del sabato, ogni mese si terranno delle funzioni tipiche come la benedizione dell’olio per i malati (ogni terzo venerdì) e la benedizione dell’acqua santa, oltre alle confessioni (il mercoledì e il venerdì) e il catechismo. “Abbiamo chiesto di poter  indire una festa per tutti i parrocchiani e per il borgo proprio nel giorno in cui si celebra Santa Maria Nuova – ci anticipa padre Trifini -. Sicuramente, come ha detto monsignor Francesco Ravinale, la chiesa è un edificio molto caro e nel donarcela ha compiuto bel gesto di ecumenismo e di amicizia che è balsamo prezioso per contribuire a sanare le ferite di una cristianità divisa. Un gesto per il quale lo ringrazio personalmente”. L’intenzione, sempre nell’ottica di un sostegno a chi soffre o è in difficoltà, è poi quella di aprire le porte della canonica alle famiglie della comunità che hanno bisogno. “So che tanti soffrono per questa parrocchia. Questa sofferenza rimarrà una testimonianza davanti al Signore per il loro gesto d’amore – conclude padre Trifini riferendosi ai parrocchiani di Santa Maria Nuova  -. Noi sicuramente faremo la nostra parte pregando in ogni messa per la pace del mondo, per la prosperità delle Sante Chiese di Dio, per l’unione di tutti; per questa santa Chiesa e per coloro che vi entreranno con fede, rispetto e timore di Dio”.