Il Palio è salvo. Lo assicurano dal Comune di Asti, ma oggi un apposita commissione tecnica si riunirà per decidere come agire in funzione della pubblicazione della Gazzetta Ufficiale di un decerto che disciplina le corse dei cavalli. Lo scorso 3 agosto, infatti, l’Unire, in ottemperanza all’ordinanza Martini, ha deciso che i cavalli purosangue non potranno partecipare a manifestazioni di alcun genere (deroghe solo per gli ippodromi), e non è più possibile neppure l’escamotage di dare un nome fittizio all’animale. Da subito, tutti si sono mobilitati affinchè almeno per quest’anno fosse concessa una proroga, ma la decsione finale vberrà presa probabilmente nel corso di una riunione tecnica che si svolgerà nel primo pomeriggio. Non è escluso che il comune impugni il provvedimento davanti al Tar chiedendo contemporaneamente una sospensiva per poter correre il Palio di domenica 18 settemreb senza problemi. C’è da dire che la decisione del Ministero della salute che ha aggiornato nei giorni scorsi il decreto Martini che disciplina le corse dei cavalli nelle manifestazioni storiche vietando l’uso dei purosangue, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale solo lo scorso 7 settembre. Sono quindi iniziati da subito gli approfondimenti volti a verificare se questa disposizione possa valere anche per il Palio di Asti. In una riunione tecnica tenutasi nei giorni scorsi è prevalso un atteggiamento fiducioso dovuto al fatto che il Palio si terrà prima del decorso dei quindici giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e quindi si potrebbe dubitare dell’entrata in vigore del provvedimento; in secondo luogo, in base alla documentazione agli atti, la pista dovrebbe rientrare tra quelle su cui è possibile schierare i purosangue. In ogni caso, secondo indiscrezioni, i ventun rioni, borghi e comuni partecipanti al Palio, stanno correndo ai ripari, cercando principalmente nelle scuderie senesi cavalli mezzosangue. Il Palio di Siena infatti, non si corre con i purosangue. Tutto ciò si tradurrebbe anche in costi aggiuntivi per i comitati, che hanno già nella scuderia un purosangue “titolare” e una riserva, a cui si potrebbe aggiungere un mezzosangue, per non rischiare non solo di rimanere al canapo, ma proprio di non entrare in piazza. Se su quest’anno vige ancora la speranza di ottenere la deroga, è comunque possibile che dal prossimo Asti debba passare all’utilizzo dei mezzosangue. In questo caso i due palii più famosi d’Italia, Siena e Asti, andranno a contendersi i migliori esemplari, anche per via del fatto che si corrono a un mese di distanza e, per non rischiare infortuni, è possibile che i committenti astigiani pretendano che gli esemplari ingaggiati non corrano in piazza del Campo, causando non pochi grattacapi alle contrade senesi. L.A. e St.P.