-13Le notizie belle e quelle brutte hanno una cosa in comune: entrambe hanno la capacità di diffondersi alla velocità della luce. E il grido di gioia dei borghigiani della Torretta, vincitori del Palio 2013, si diffonde in un batter d’occhio, e in un attimo Asti si veste di rosso, bianco e blu. La felicità è tale che il giro della vittoria di piazza Alfieri inizia ancora prima della consegna del Palio. E si scatena la festa. Il corteo si dirige verso piazza San Secondo, dove il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore al Palio Alberto Pasta, attendono i vincitori per sventolare al balcone del Municipio la bandiera della Torretta. Il rettore Giovanni Spandonaro e il fantino che ha portato alla vittoria il suo borgo, Giuseppe Zedde, 31 anni, detto Gingillo, in un attimo spuntano con il vessillo e il Palio. Brignolo e Spandonaro si abbracciano di un abbraccio che scioglie tutte le tensioni delle ultime 24 ore. Dopodiché è solo festa. Tutti i sostenitori si dirigono a piedi verso la Chiesa del borgo, Nostra Signora di Lourdes, e allargano su tutte le vie, perché la festa deve essere generale. Sono le 19 passate quando il Palio entra finalmente in Chiesa, mentre le campane stanno suonando a festa da un pezzo. Prende subito la parola Spandonaro e si rivolge al sacerdote, agghindato con il fazzoletto del borgo: “Quando don Paolo è diventato il nostro sacerdote, durante la cerimonia davanti al Vescovo e alle autorità, mi ha chiesto, in qualità di rettore, il regalo del Palio. Eccolo!”. E parte un applauso fragoroso, uno dei tanti che interromperanno i discorsi. “Non dimentichiamoci che siamo nella casa di Dio – continua il rettore – e inviterei don Paolo di aiutarci a rivolgere una preghiera di ringraziamento”. Don Paolo dice che, sì, la Chiesa è la casa di Dio. Ma che in realtà la vera padrona è Maria, “e mi sembra proprio che Nostra Signora l’ha spuntata su tutti gli altri Santi!”. E giù gli applausi. Dopodiché don Paolo intona il canto “O bella Regina”, sfilandosi dal collo il fazzoletto rosso, blu e bianco, subito seguito da tutti i presenti, per alzarlo al cielo in segno di vittoria, agitando le braccia in una calcistica “sciarpata”. “In questo momento di grande gioia – continua– vorrei ricordare due grandi sacerdoti che mi hanno preceduto: don Italo, che credo dal Brasile abbia sentito le vostre grida, e don Gino Bosticco che sicuramente è qui in mezzo a noi”. La commozione è tanta. Don Paolo rivolge un invito a tutti i festanti: “Questa felicità deve essere condivisa, quindi invito ognuno di voi a rivolgersi e aiutare le persone che sapete essere in difficoltà, per far sì che questa bella vittoria sia di tutti”. Riprende quindi la parola il rettore Spandonaro: “E’ una soddisfazione enorme vincere il Palio, dopo il lavoro di tutto l’anno. E si sa che non si vince mai da soli. Siamo una grande squadra e il successo di oggi è di tutti. Oggi non abbiamo vinto, abbiamo stravinto!”. Ancora urla, applausi, cori, prima di uscire dalla chiesa, per continuare la festa sotto un cielo finalmente sereno”. Laura Avidano