palio... (1)Una squalifica esemplare quella stabilita dal capitano del Palio di Asti Enzo Clerico e dai due magistrati Fabio Carosso e MIchele Gandolfo nei confronti di Jonatan Bartoletti, il fantino di Santa Maria Nuova protagonista del terribile incidente al canapo della prima batteria costato la vita al cavallo Mamuthones. Il capitano ha sancito l’anllontanamento del fantino dal Palio di Asti per 10 anni, una decisione giunta dopo aver visionato le immagini di quei drammatici istanti e aver ascoltato le parole del mossiere Bircolotti durante la mossa. Massimo Bonino, presidente del Collegio dei Rettori, aveva ribadito che secondo lui si era tratto di un fatale incidente. Oggi a parlare è il fantino rosa-azzurro Bartoletti che racconta la sua versione. “Dopo tutto quanto è successo ad Asti, vorrei esprimere la mia opinione sui fatti accaduti, ma così facendo userei lo stesso sistema adottato da molti quotidiani e social network che sicuramente fanno il loro lavoro e raccolgono opinioni, molte delle quali hanno leso la mia immagine morale e professionale, che non mancherò di difendere attraverso le vie legali – spiega il fantino -. Quello che più mi ha sorpreso sono le dichiarazioni del capitano del Palio Enzo Clerico che contravvenendo a quanto disposto dall’art.64 del Regolamento del Palio di Asti ha espresso opinioni e sanzioni, prima ancora di avere terminato l’istruttoria della pratica, informando del provvedimento l’opinione pubblica,  prima ancora che mi fosse notificato l’addebito in piena inosservanza del sopracitato articolo, che recita ultimo capoverso “Avverso alle sanzioni o alle risoluzioni di controversie deliberate dal Capitano e dal Magistrato del Palio è ammesso reclamo scritto entro 10 giorni dalla decisione impugnata. Il Capitano e il Magistrato decideranno sul reclamo entro i successivi 30 giorni.” Pertanto è come se un Giudice di  Tribunale  sentenziasse avendo ascoltato solo il pubblico ministero e non anche  l’avvocato della difesa. L’atteggiamento non è certo garantista di alcuna legalità  non soltanto per me, ma per tutti gli aspetti che riguardano il Palio di Asti. Quanto espresso ritengo sia ben comprensibile a due esperti legali quali sono il presidente del Consiglio del Palio di Asti, il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo e all’assessore al Palio, Alberto Pasta. Ho comunque presentato la mia memoria difensiva al Capitano e al Magistrato del Palio, inviandola per conoscenza a sindaco e assessore al Palio, oltre che al Rettore del Borgo Santa Maria Nuova  Marco Gonella, che ringrazio per le sue considerazioni in merito alla vicenda. Nel mio attuale silenzio c’è la convinzione di ricorrere rispettando il “Regolamento del Palio di Asti”. Qualora non soddisfatto,  mi riserverò di esporre le mie ragioni in altra sede legale  in merito all’evento accadutomi, “simile ad altri non sanzionati, in particolare il giorno seguente”, a dimostrazione che le regole alle quali ci sottoponiamo correndo il Palio, non garantiscono pari equo giudizio”. “Lasciatemi solo aggiungere che l’incidente che ha coinvolto il mio cavallo, dal sottoscritto messo a disposizione per correre il Palio chiosa Bartoletti -, era un fedele amico con il quale ho passato ore, giorni e mesi di lavoro, per portarlo nelle migliori condizioni alla partecipazione della corsa fatto accertato anche in sede di controllo veterinario  pre-palio. Siamo caduti entrambi, con la stessa dinamica, dinamica di una mossa che ho avuto modo di spiegare nel mio ricorso. Il mio primo dispiacere è per il cavallo e pertanto sono amareggiato per le dichiarazioni del Capitano del Palio, che danno di me un ritratto umano e professionale che non mi rispecchia e completamente rigetto. Tengo momentaneamente fede alle regole che legano  tutti  gli attori della vostra storica festa,  amministratori, dirigenti di borghi e Comuni, contradaioli e fantini, che onorandola nella sua complessità, possono incorrere in situazioni non dipendenti da volontà ma da casualità,  senza colpevolezza per l’accadimento di eventi, che fanno parte di meccanismi che con tutti gli sforzi possibili, non possono essere ricondotti alla perfezione, che non esiste in qualsiasi manifestazione storica o sportiva che sia”.