Si è  tenuto ieri pomeriggio, nella sala consiliare del Comune di Asti, l’atteso incontro tra il sindaco Giorgio Galvagno e i rappresentanti del Comitato Spontaneo a difesa del Parco Rivo Crosio.
Il Comitato, costituito da ambientalisti e semplici cittadini, chiede ormai da alcune settimane lo stop ai lavori per la Casa degli Alpini nel parco Rivo.
Delle tre proposte alternative depositate agli uffici della commissione urbanistica in questi giorni (riutilizzo dell’ex caserma Muti, recupero del sedime attualmente occupato dal cantiere per farne un punto di vigilanza gestito dagli Alpini e lo spostamento della sede in un terreno gerbido sotto la torre dell’ex Acquedotto, installazione della sede nello stabile attualmente occupato dall’AISM), la terza sembra quella maggiormente praticabile e – stando a quanto riferito in sala – condivisa anche da una larga parte delle penne nere.
L’avvocato Andrea Pignatelli, uno dei portavoce del Comitato, sostiene che con questo tipo di soluzione si otterrebbero due risultati di assoluta importanza: il presidio del parco Monte Rainero, che sorge poco distante dalla sede dell’Aism in via Pietro Micca 1 (dove si segnalano problemi di sicurezza dovuti alla presenza di tossicodipendenti nelle ore notturne) e il riutilizzo dello spazio interessato dai lavori al parco Rivo Crosio per l’installazione di una nuova area giochi.
Il sindaco dal canto suo ha difeso il progetto della casa alpina ma non ha nascosto il suo interesse verso opzioni alternative: “Il Comune non ritiene un danno la casa nel parco, ha molti elementi positivi, anche se sarebbe stato meglio farla altrove. Detto ciò non possiamo imporre agli Alpini alcuna decisione, dovrebbero di loro spontanea iniziativa accettare eventuali soluzioni alternative”.
Il Comitato ha nuovamente avanzato la richiesta di una pausa dei lavori per almeno 10 giorni e la convocazione di un tavolo congiunto per discutere con le penne nere i progetti presentati in commissione. Il sindaco si è impegnato a svolgere un ruolo di mediazione tra le parti e comunicherà l’esito della trattativa entro martedì prossimo.
Il tasto su cui gli ambientalisti fanno leva ormai da alcuni mesi è il mancato rispetto dei termini della convenzione stipulata tra il Comune e l’Ana – sezione di Asti, che prevedeva dal momento della firma (avvenuta circa un anno e mezzo fa) l’impegno da parte degli Alpini a vigilare e tutelare il parco, aspetti fino ad oggi disattesi.
Nella battute conclusive Galvagno ha anticipato alcune modifiche al piano regolatore: “E’ allo studio la piantumazione di 5000 alberi, l’aumento del 50% del verde pubblico cittadino e un censimento degli edifici sfitti sul territorio per valutarne un futuro riutilizzo”.
Fabio Ruffinengo