Le azioni di protesta contro la costruzione della casa alpina al parco Rivo si spostano dal cantiere alla piazza. Domani, mercoledì, dalle 12 in piazza San Secondo, Giampiero Monaca inizierà uno sciopero “del cibo” di 24 ore per denunciare la sua “fame di democrazia” dopo le risposte inconcludenti ricevute dall’Amministrazione comunale e dagli Alpini sulla questione legata alla Casa nel parco. La sua non sarà un’iniziativa isolata: tutti i cittadini che si dimostreranno sensibili alla causa potranno parteciparvi, certificando l’interruzione dell’assunzione di cibo con un cartello appeso al collo.
Il dialogo tra gli Alpini e gli ambientalisti è giunto ormai al capolinea.
Le penne nere hanno bocciato nei giorni scorsi l’ennesima proposta alternativa presentata dal comitato spontaneo nato a difesa del parco e che consisteva in uno scambio del sedime al parco Rivo Crosio  in favore della condivisione del fabbricato attualmente occupato dall’Aism in via Pietro Micca 1 angolo via Arò.
Molte le ragione del no: il capannone è sovradimensionato rispetto alle necessità degli Alpini e i costi relativi alla ristrutturazione e la successiva manutenzione sono apparsi troppo elevati.
Gli ambientalisti non hanno intenzione di mollare la presa ed oltre al digiuno preannunciano l’imminente presentazione in Comune di una serie d’osservazioni e proposte sui temi della salvaguardia del verde pubblico e la riqualificazione degli immobili sfitti presenti sul territorio.
Fabio Ruffinengo